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Amelia non ha dubbi: “Totti e De Rossi torneranno a fare il bene della Roma”

Parla l’ex portiere giallorosso, ora alla guida tecnica delle Vastese

L’allenatore della Vastese Calcio ed ex portiere della Nazionale, Marco Amelia, ha rilasciato un’intervista esclusiva a “Roma Capitale Magazine“: tra le varie tematiche toccate, anche quella legata alla Roma.

Nel 2006, tra gli altri, c’erano Totti e De Rossi. Quello che è successo a Roma, il loro addii a pochi mesi di distanza…È stato un trattamento corretto quello riservatogli dalla società? Li ha sentiti?

“Sì ci sentiamo. Credo che Daniele (De Rossi, ndr) volesse fare a tutti i costi un’esperienza, come è stata la sua scelta, quella di vivere il calcio come quello di Buenos Aires, quello del Boca Juniors. Ha fatto una scelta importante, o continuava con la Roma o poteva smettere iniziando a pensare al post carriera, soprattutto quando vai per i 37 anni. Francesco (Totti, ndr) ha fatto una scelta diversa. Aveva già smesso ed è rimasto provando a fare il dirigente, ma credo che non abbia trovato in questo ruolo la sua figura, non ci si è ritrovato dentro nel lavoro da fare. Credo che volesse fare altro in maniera diversa, non si sono trovati con la società e non sempre i matrimoni vanno per il meglio. Non mi sono fatto tanti problemi di questa situazione, anche perché credo che la Roma rimanga lì e che sia Francesco che Daniele faranno le proprie esperienze. Credo che in futuro tutti e due torneranno a fare di nuovo il bene della Roma, anche se in altri ruoli”.

Che ne pensa del lavoro di Petrachi?

“Conosco Gianluca. È uno dei migliori direttori che c’è in circolazione, non solo nel scegliere i giocatori, ma anche nel vivere la quotidianità del gruppo, nel gestire le situazioni che sono intorno alla squadra, nel gestire le problematiche che si vengono a creare durante l’anno. Credo che abbia fatto un’ottima scuola, perché finora ha lavorato in piazze con tanta pressione, come Pisa e Torino. Quindi ti ritrovi a Roma con una pressione altissima, ma con una base di preparazione importante. Il lavoro che ho visto sinora è più che ottimo. Non è solo dell’allenatore in campo, che si è visto anche con il Real Madrid, ma è un lavoro di percezione che viene all’esterno. La tifoseria, nonostante il trauma dell’addio di Francesco e Daniele, sono convinto che tornerà a supportare il club, non solo squadra e giocatori, perché queste persone, il modo di fare di Petrachi, dell’allenatore stesso e dei nuovi giocatori che stanno arrivando legano con l’aspettativa della tifoseria”.

Dzeko, Higuain, Icardi. Chi fa più comodo alla Roma?

“Vorrei fare un ragionamento da club e da club prenderei molto volentieri Icardi, però separando il discorso familiare, perché purtroppo finora è stata una difficoltà che ha avuto il ragazzo anche nella gestione stessa. Deve cambiare qualcosa in questo senso, perché Icardi è uno degli attaccanti più forti in circolazione e deve stare sereno e tranquillo, specie in ambito familiare che poi ti permette di esprimerti al meglio. Dzeko e Higuain iniziano ad avere una certa età. Per questo il ragionamento va su Icardi. È normale che Dzeko è un campione e Higuain altrettanto. Lì dove cadi cadi bene. Magari poter fare anche per me un giorno questo tipo di scelte. Però oggi Icardi, ma con delle condizioni che non creino problemi come si sono creati a Milano”.

In questo momento in che posizione vede la Roma in classifica?

“Tra le prime quattro perché sono anche tifoso, quindi la vedo sempre lì. Però inizio a vedere un avvicinamento di livello tra le prime 6-7 squadre. La Juventus è la Juventus. Sta lì davanti, però le altre sono tutte molto vicine e non perché le seconde e le terze si siano abbassate, me perché le quinte e le seste si sono alzate di livello. Per questo la bagarre che ci sarà per le posizioni Champions sarà bella da vedere e finalmente avremo un campionato dove andrà in difficoltà anche la Juventus, ne sono convinto”.

Amelia un giorno allenatore della Roma?

“No, adesso della Vastese, poi un giorno, un futuro…Non torniamo perché da giocatore è stato detto troppo e non è mai successo. Adesso penso al quotidiano, alla Vastese e al progetto serio. Ho firmato per tre anni e voglio aiutare questo club a crescere, alzare l’asticella e perché no portarlo ai risultati che i tifosi vogliono”.

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