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Amarcord, 6 giugno 2000: Gabriel Omar Batistuta saluta per la prima volta la Curva Sud

Il “Re Leone”, nuovo acquisto dei giallorossi, viene presentato in pompa magna davanti ad una Curva Sud gremita, che rende omaggio al nuovo idolo

Esattamente 20 anni fa, il 6 giugno del 2000, i tifosi giallorossi ammiravano per la prima volta Gabriel Omar Batistuta con la maglia della Roma. La stessa maglia che, circa un anno dopo, sarà impreziosita da quel magnifico tricolore, simbolo di uno scudetto vinto grazie anche alle prodezze del “Re Leone”. Sono le 12 del 6 giugno 2000. Il campionato è concluso ma lo stadio Olimpico riapre per un evento speciale. Accompagnato dallo speaker Carlo Zampa entra in campo Gabriel Omar Batistuta, dove ad attenderlo ci sono i tredicimila anime che lo accolgono al grido di “Batigol, Batigol, Bati Bati Gol”. A quel punto si fa consegnare un pennarello ed autografa il pallone che calcia in curva dove, per contenderselo, vola qualche “spintone”. Indossa poi la maglia e commosso applaude; il coro “Batigol, Batigol, Bati Bati Gol” è sempre più assordante. “Tutto il mondo sa che ora Giallorossa è la sua maglia, quando segnerà sotto la curva ce fa la mitraglia…” recita il coro a lui dedicato.


L’annata di Batistuta, e ovviamente di tutta la Roma è trionfale, il Re Leone farà alzare le braccia al cielo per ben 20 volte. Doppietta alla seconda giornata con il Lecce, tripletta al Brescia e doppietta a Verona. A Novembre si trova di fronte il suo passato, la Fiorentina: bolide da fuori a sette minuti dalla fine e la compagine giallorossa conquista i tre punti. Lui non esulta, anzi piange sommerso dall’abbraccio dei compagni con Totti che lo carica sulle proprie spalle e lo riporta a centrocampo. Poi doppietta a Parma, gol al Bologna e Verona. Doppietta a Bari nella trasferta dei quasi “trentamila innamorati”, gol al Napoli nel 2-2 della penultima giornata e gol al Parma nel giorno dell’apoteosi. “Questo giorno, questo scudetto, questa festa è per me, oggi è solo ed unicamente per me”, dichiara il 17 giugno 2001 dopo essere diventato Campione d’Italia. “Dietro questo successo ci sono 10 anni di lotte senza vincerlo. Era giusto venire alla Roma”.

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