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Kumbulla. Fisico, piedi buoni e grinta: Marash ha proprio tutto per essere un top player

Il difensore albanese è arrivato ieri nella capitale: prima lo sbarco a Fiumicino poi le visite mediche a Villa Stuart

È arrivato a Roma con il fratello e il papà, quasi frastornato dalle ultime ore. Non pensava, Marash Kumbulla, che in poco tempo si concretizzasse il trasferimento alla Roma, dopo che la scorsa settimana il presidente del Verona Setti e il Ceo Fienga ne avevano parlato (anche) a margine del premio Calabrese. Credeva, pur sapendo di piacere a mezza serie A, di restare un altro anno a Verona, la città dove è cresciuto ed è diventato grande.

Ammesso che possa essere considerato grande un ragazzo di appena vent’anni. Greta, la fidanzata che gli è accanto da un paio d’anni, lo seguirà a Roma. Ragazzo riservato, così come la famiglia, pensa solo al calcio e al lavoro, tanto che l’estate del 2019, l’ha trascorsa ad allenarsi per mettere a posto alcuni guai fisici derivati da una crescita improvvisa, senza neppure un giorno di vacanza. Il lavoro, evidentemente, ha pagato, visto che nell’ultima stagione è stato uno dei migliori difensori del campionato.

Nato a Peschiera del Garda, è molto legato alle sue origini albanesi, tanto da aver scelto di giocare per la nazionale di Tirana. Kumbulla ama dedicare tanto tempo alla famiglia: ha preso la patente da poco, anche se ama farsi ancora accompagnare da papà Nikolin (per tutti solo Lin), così come ama trascorrere ore nel ristorante di famiglia, con mamma Mimoza che cucina spesso la pasta preferita del figlio. Semplice, al pomodoro, come semplice è questo nucleo albanese che ha cresciuto il ragazzo senza grilli per la testa e oggi si ritrova un potenziale top player europeo.

Gli altri due figli, Giuliano e Silvia, più piccoli, vivono ancora a casa, anche se si organizzeranno per seguire il fratello maggiore alla prima esperienza lontano dal Veneto. Piede destro, indovina l’85% dei passaggi a partita e, da ragazzino, aveva una simpatia per il Milan. Ora, però, il tifoso ha lasciato spazio al professionista. La Roma ci ha puntato più di tutti e lo ha trattato da top player. Economicamente e non. Con la speranza, chissà, di poter ripetere le gesta dell’unico albanese che, fino a ieri, ha indossato la maglia giallorossa: Naim Krieziu, 135 partite, 33 reti e, soprattutto, campione d’Italia nel 1942. Si legge su La Gazzetta dello Sport.

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