I giallorossi vanno in svantaggio allo stadio Olimpico, ma nel secondo tempo arrivano due rigori per o padroni di casa. Dagli 11 metri il capitano è una sentenza
Il 2 dicembre del 2006 la Roma di Luciano Spalletti otteneva 3 punti preziosi nella sfida contro l’Atalanta allo stadio Olimpico. I giallorossi devono macinare parecchio se vogliono restare ancorati al secondo posto, in scia dell’Inter. Davanti però hanno una squadra che ha voglia di rilanciarsi, e che punta alla vetta della classifica. La Roma porta bene, in cerca della sesta vittoria consecutiva in campionato, ma spreca troppo e male le occasioni create.
Al 19′ però sono gli ospiti a portarsi in vantaggio, grazie ad un gol di Zampagna sulla respinta non eccellente di Doni dopo il tiro di Donati. Il primo tempo termina con il vantaggio degli ospiti, ma restano ancora 45 minuti per cambiare le sorti della partita. Spalletti opta per la sostituzione di Montella per Perrotta, risparmiato vista la diffida, ma sarà proprio il centrocampista a cambiare in meglio la gara. Al 50′ infatti il giocatore viene atterrato da Loria in area, e per Pantana non ci sono dubbi: è calcio di rigore. Dal dischetto si presenta Totti, che non sbaglia la sua specialità. Ristabilito il pareggio, la Roma si lancia in avanti per trovare il gol del possibile vantaggio, mentre l’Atalanta inizia ad innervosirsi. Proprio per questo non stupisce la decisione di Pantana al 64′, che in meno di un quarto d’ora concede alla Roma una seconda chance dal dischetto, per fallo di Migliaccio, che entra in ritardo sulle gambe di Totti. Il capitano giallorosso riparte dal dischetto, ed anche questa volta buca la porta di Calderoni, portando la Roma in vantaggio. Nono gol stagionale per il capitano, che adesso può festeggiare con il resto della squadra.