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Tommasi: “Il mio ingresso in società? Ogni volta se ne parla. I Friedkin hanno intenzioni serie”

Le parole dell’ex calciatore giallorosso

Una lunga intervista di Damiano Tommasi rilasciata sulle colonne di “plusnews.it” a firma Giuseppe Falcao. Ecco uno stralcio delle sue parole.

Come vedi il Calcio Italiano dopo la fine della pandemia?”
“Credo che ci sarà una voglia pazzesca di tornare allo stadio anche se purtroppo ci si sta abituando a vivere la partite senza il pubblico, da casa. Bisognerà essere bravi ad “accompagnare” la gente allo stadio”.

So che hai scritto anche un libro sulla Roma…
“A breve uscirà. Mi hanno chiesto di scrivere sui 50 campioni della storia della Roma, dentro ci sono anche tanti episodi e aneddoti dell’anno dello scudetto. Parecchi protagonisti del libro sono stati miei compagni di squadra”.

Lo scudetto festeggia 20 anni il 17 Giugno
“C’è il dubbio di festeggiarlo perché festeggiarlo significa ricordare che la Roma sono venti anni che non lo vince. Più passa il tempo e più rischia di essere non lo scudetto più recente, ma bensì l’ultimo. Sicuramente è un bellissimo ricordo per me. Da un punto di vista professionale e di rapporti di amicizia”.

Di quella squadra con chi sei ancora in buoni rapporti?
“Con Vincent Candela, Batistuta, ma soprattutto con Eusebio Di Francesco. Ci sentiamo spesso”.

Ti ha stupito il suo esonero?
Sì, molto. Avevo fatto anche i complimenti al Presidente per il rinnovo fatto in un momento difficile. Non sarei sorpreso che faccia come ha fatto a Sassuolo, ritornando sulla panchina del Cagliari. Lui è amareggiato, ma già carico per tornare in pista.

Si dice che l’ambiente Romano incida in negativo sui risultati della squadra. Alibi o verità?
“Roma è un banco di prova duro. E’ una piazza molto esigente non avendo comunque una grande tradizione di vittorie. Quando si arriva vicino a vincere aumenta la tensione ed è difficile tenere sempre la barra dritta. Ci si esalta con poco e ci si deprime con poco”.

Cosa pensi dei Friedkin?
“Sono stato a Trigoria alcune volte ma non ho avuto modo di conoscerli. Una delle poche cose che ho capito è che hanno intenzioni molto serie nel medio periodo. Tutto quello che fanno ha una logica”.

Si è parlato di un tuo ingresso in società: cosa c’è di vero?
“Ogni volta se ne parla, sono cose che non sono sul mio tavolo”.

Pensi che nella Roma ci sia bisogno di ex calciatori che hanno giocato in questo club in ruoli dirigenziali?
“Molti club hanno figure cosi. Il Milan, l’Inter, il Bologna con DI Vaio. Credo sia più un bisogno del tifoso, delle radio, della stampa, di vedere qualcuno di famiglia all’interno della propria squadra. Questo non vuol dire che sia una cosa buona a prescindere, o che sia negativo non averle”.

Ti piace Fonseca?
“Fonseca è stato molto bravo ad inserirsi in un ambiente complesso, in un periodo molto particolare. Non c’è molto tempo per lavorare in modo organico con la squadra. E’ sempre molto equilibrato nelle analisi delle partite. Mi sembra che la squadra lo stimi molto”.

 

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