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Diritti-tv, è battaglia: Sky ricorre all’Antitrust

Prosegue senza fine lo scontro sui diritti tv

La guerra dei diritti tv non finisce più. Dopo aver proposto, senza successo, un accordo a Dazn per trasmettere attraverso il proprio decoder la app e attraverso un canale del proprio boquet satellitare le 7 gare in esclusiva della Serie A, Sky ha deciso di rivolgersi all’Antitrust per denunciare l’illegittimità dell’accordo tra la web-tv inglese e Tim.

Santa Giulia ha spiegato in una nota di averlo fatto per “essere sicura che milioni di consumatori e appassionati di calcio possano continuare a sottoscrivere la serie A attraverso una pluralità di fornitori di broadband e guardarla sulla piattaforma che preferiscono esattamente come oggi”.

Il tandem Dazn–Tim, invece, secondo Sky, “preclude la possibilità di distribuire la serie A attraverso altri operatori favorendo così Tim e rafforzando la sua posizione nel mercato dominante della banda larga“. Di qui la richiesta all’Antitrust “ad agire con urgenza per garantire che il campionato possa essere fruito da tutti i consumatori in condizioni che favoriscono la concorrenza e la libera scelta“.

Alla mossa di Santa Giulia si sono allineati altri operatori, come WindTre e Open Fiber. “Le autorità nazionali dovrebbero garantire al pubblico la pluralità tecnologica dell’offerta, che si tratti di banda ultralarga, satellite o digitale terrestre“, hanno affermato i primi. “Non vi è infatti solo un tema di rispetto delle regole in materia di concorrenza, ma anche un problema di tutela dei diritti dei consumatori“, hanno aggiunto i secondi.

Ovviamente, nel tardo pomeriggio è arrivata la risposta di Tim, che ha respinto al mittente l’accusa di posizione dominante. “Siamo stupidi dalle preoccupazioni di SKY sulla concorrenza e la libera scelta dei clienti, dopo che l’Autorità Garante della Concorrenza ha accertato più volte che Sky è un soggetto dominante nel settore della pay tv detenendo una quota di mercato pari a circa l’80%“. Lo scrive Il Corriere dello Sport.

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