Il centrocampista giallorosso, classe 2002, convocato a sorpresa da Mourinho
Dall’intenso ritiro in Algarve al charter che lo ha portato direttamente a Verona, destinazione Bentegodi. Una chance inattesa, figlia del “cuore” e della disponibilità che il ragazzo ha dato in estate, un impegno nel giocare in un ruolo non suo che lo Special One ha particolarmente apprezzato e la ricompensa, alquanto inattesa, è arrivata. Infatti, durante il ritiro portoghese, viste le indisponibilità di Spinazzola e Calafiori (con Vina bloccato dalla quarantena), Filippo Tripi ha giocato da terzino sinistro. Lo ha fatto a modo suo, mettendo il massimo dell’impegno, seguendo alla lettera ogni indicazione dello staff tecnico. Lui che, nato e cresciuto alle porte della Capitale, ha sempre giocato da centrocampista centrale, per lo Special One si è adattato in una zona di campo completamente diversa.
Il ragazzo di Casal Palocco, a pochi passi da Ostia, ha già avuto modo di esordire con i grandi nella passata stagione: Paulo Fonseca lo mandò in campo il 26 novembre in Romania, nella sfida di Europa League contro il Cluj. Ora è il turno di Mourinho, che ha chiuso la porta al reintegro di Santon e spalancato un portone al giovane centrocampista. Vina è out, Calafiori non ancora con i 90 minuti nelle gambe e allora ecco Tripi. “Ha fatto prestagione con noi, ha giocato con noi tante partite, ha imparato il nostro modo di pensare. È un ragazzo intelligente che può giocare in tutte le posizioni difensive, ma anche a centrocampo. Non ha esperienza, ma è intelligente ed ha un cuore romanista”. Come Calafiori e Pellegrini. E questo dalle parti di Trigoria non sarà mai un dettaglio di poco conto.