I laziali hanno festeggiato cantando ai rivali “in sinagoga vai a pregare”. Dalla curva romanista offese a Radu: “Sei uno zingaro”.
Il derby di Roma non è solo calcio e spettacolo, alla bellezza delle coreografie prepartita, dei fuochi d’artificio, dell’emozione popolare, si contrappone la vergogna di alcuni cori partiti da entrambe le Curve. Con il rumore dei festeggiamenti, molti non se ne sono nemmeno accorti. Ma quando i giocatori della Lazio sono andati sotto la curva Nord per festeggiare la vittoria, i loro tifosi cantavano un coro che suonava così: “In sinagoga vai a pregare… romanista vaff…”.
Hanno partecipato almeno 7 mila persone, compatte, senza il minimo segno di censura o ripensamento. Mentre i giocatori inconsapevoli – nessuno può pensare il contrario – festeggiavano e invitavano i tifosi a cantare più forte. Lo stesso coro si era già sentito più volte nel corso della partita. Chissà se lo hanno refertato anche i delegati della Procura federale che devono segnalare violazioni al Giudice sportivo.
Qualcosa di molto simile era successo anche a partita in corso, quando il portiere romanista Rui Patricio e il laziale Radu hanno dato vita a una rissa. La curva Sud dei tifosi della Roma, compatta, almeno 7 mila persone a fare voce unica, ha rivolto al giocatore avversario nato in Romania un coro smaccatamente razzista: “Sei uno zingaro”, ripetuto più volte. Il 2 novembre è finito il periodo di sospensiva per un episodio analogo di un anno fa, contro Ibrahimovic. Il minimo che possa succedere è che venga comminata come allora una giornata di squalifica con sospensiva. Anche se il concetto stesso di sospensiva è inspiegabile per casi tanto gravi. Da una parte e dall’altra, perché di fronte a questi episodi di razzismo esplicito, non ci sono vincitori. Lo scrive La Repubblica.