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Mourinho: “Con Dybala in campo un’altra gara. Karsdorp out? Lui sa perché”

Le parole del tecnico giallorosso al termine del match

José Mourinho ha parlato al termine del match pareggiato per 1-1 in casa contro il Torino. Queste le dichiarazioni del portoghese:

MOURINHO A DAZN

Sull’espulsione

“È giusta. Le mie parole all’arbitro meritano il cartellino rosso. Ho parlato con lui dopo la partita e mi sono scusato, però del gioco e del suo gioco non voglio parlare. Ho avuto l’umiltà di scusarmi, però della sua performance ed ipotetica influenza nello sviluppo della partita lascio a voi”.

Cosa non le è piaciuto?

“Non ne voglio parlare. La partita che puoi vincere non è quella che è finita, ma la prossima. Ho parlato con l’arbitro e non mi piace parlare pubblicamente di situazioni pubbliche. Le mie parole meritavano in rosso, però non ne posso giudicare la partita”.

Sulla partita

“Ci sono due partite: una fino al 70′ e una dopo. Fino al 70′ i tifosi della Roma vogliono andare a casa, negli ultimi 20 minuti abbiamo creato di più, magari anche delle ultime 4-5 partite. Perché? Facile: siamo un tipo di squadra con limiti. Quando un giocatore come Paulo non gioca è diverso. Non voglio fare Harry Potter, però quanti punti abbiamo in più con Dybala. Ci sono squadre che hanno venti giocatori meravigliosi, noi abbiamo quello che abbiamo. Non mi voglio nascondere: ci sono dei giocatori che ora stanno ad un livello bassissimo. Ora riposiamoci, poi prepareremo un secondo ritiro. Sarà un momento per certi giocatori per fare autocritica. Con questi problemi, siamo una squadra unita. Abbiamo spirito. Una squadra che sbaglia rigore al 92′ è morta: invece no. Siamo andati di più. Ho chiamato questi 20 minuti i “minuti della speranza” di avere Pellegrini e Dybala insieme. Tahirovic è lì, è entrato in una situazione di pressione. Sapevo non mi avrebbe deluso. Questo è il lavoro del club. Non ci sono milioni e milioni da spendere e lavoriamo tutti insieme. Complimenti a Tahirovic: ha fatto bene”.

Sulla mentalità

“La fanno i giocatori. Si parla tanto di cultura del club, della città: per me tutto si costruisce con i giocatori”.

Sul rigore

“Non era Belotti il designato. Non posso dire chi fosse il giocatore designato. E’ il tipo di situazione che può succedere. Il problema è quando non si dà quello che si può dare. Questa fragilità psicologica non le digerisco. Belotti ha avuto coraggio e di sbagliare: come minimo ha avuto il coraggio di farlo”.

MOURINHO IN CONFERENZA STAMPA

Questa partita ci conferma che la Roma è Dybala

“In questo momento che lui è recuperato non sono preoccupato, ho la speranza che possa tornare bene per la seconda parte di stagione. Non mi aiuta preoccuparmi. Gli ultimi 20 minuti sono 20 minuti di speranza, perché Tahirovic sarà un grande giocatore, per noi avere la possibilità di avere un grande giocatore al quale io finché sarò qui non smetterò mai di dare possibilità. Con il tempo andrà a mangiare qualcuno dei titolari. La situazione di Paulo per me è ovvia, avete visto tutti che i 20 minuti con Paulo abbiamo avuto più emozione dallo stadio, più palle gol e più di tutto. Le 6 gare di campionato senza di lui sono state tante. Addirittura due senza lui e Lorenzo. Esco con la speranza e contento per l’atteggiamento degli ultimi minuti: dopo pali e rigori sbagliati una squadra muore invece loro sono andati fino alla fine per cambiare io risultato. Abbiamo le nostre limitazioni ma io sono fiducioso per la seconda parte di stagione”.

Dov’è finita la Roma che senza Dybala ha vinto un trofeo?

“Io ho la risposta per te e se mi prometti che rimane per te ho la risposta. Se non puoi farlo non te lo dico. Lo scorso anno e quest’anno non è uguale, alcuni che sono qui e non sono gli stessi”.

Oggi fischi per Abraham, sarà difficile recuperarlo psicologicamente?

“Magari sono vecchio stile, ma quando tu diventi un giocatore professionista in un universi di milioni di milioni di bambini che lo volevano essere non hai bisogno dell’appoggio di nessuno, di una fonte esterna te stesso per motivarti. Non è l’allenatore o lo psicologo che deve fare questo, devi dare tutto in campo ogni volta e ogni giorno. Il giocatore che con me sbaglia io posso definirlo scarso: ma una cosa è sbagliare e una cosa è l’atteggiamento. La tua domanda riflette il mondo di oggi. Amico, sono milioni e milioni di bambini nel mondo che vogliono arrivare, sono dei privilegiati. Nessuno fa cambiare la mentalità dei giocatori, sei un uomo. Volpato oggi non ha giocato bene, ma la colpa è mia, lui non è un giocatore per questa partita intensa e fisica. La colpa è mia. L’ho cambiato per migliorare la squadra e proteggerlo. Ci sono dei calciatori che devono avere un alto livello di performance, Sbagliare è parte del calciatore ma l’atteggiamento deve esserci, a prendere lo stipendio nessuno ti motiva.

Su Karsrorp

“Decisone mia, non devo spiegare tutte le decisioni che prendo. Lui sa perché e i compagni sanno perché”.

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