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“Zaniolo non vuole più giocare nella Roma”

Dure le parole del tecnico portoghese

Finalmente Mourinho. Una conferenza stampa tanto attesa quanto tremendamente importante e illuminante per il presente e il futuro. Quasi solo titoli da Trigoria nel pomeriggio che ha preceduto la partenza della squadra per Napoli, dove questa sera i giallorossi sfideranno la squadra di Spalletti. Dal «regalo» dell’annuncio della formazione, alle parole definitive ed irreversibili su Zaniolo, alla necessità di un confronto con la proprietà per il futuro, fino all’apertura a Karsdorp e alla fiducia sul rinnovo di Smalling. Il tecnico portoghese, come solo lui sa fare, ha aperto gli occhi sui tanti e variegati temi che nelle ultime settimane hanno acceso il dibattito attorno alla Roma.

Il tema d’apertura della conferenza non poteva che essere Zaniolo: “È da un mese che il giocatore dice ogni giorno di voler andare via. Dopo lo Spezia ho dato lunedì come giorno libero a tutti e martedì ho fissato un allenamento opzionale. Tutti i giocatori in panchina a La Spezia sono venuti ad allenarsi, anche tanti giocatori che hanno giocato sono venuti in piscina o per fare recupero. Questo è il profilo di giocatore che un allenatore vuole: un giocatore di squadra, questo è il concetto di giocatore che vuoi”. E ancora: “Quando un calciatore dice, non solo all’allenatore ma soprattutto alla società e anche ai compagni ogni giorno, di non voler giocare per la Roma, di non voler vestire la maglia della Roma e di non volersi allenare con il gruppo, allora devo dire purtroppo”. Parole forti, che non lasciano spazio a troppe interpretazioni, ma che soprattutto sembrano già relegare la questione Zaniolo al passato. Mou si è speso tanto per lui, lo ha difeso e gli ha dato fiducia, ora lo considera un capitolo chiuso.

L’unica cosa che conta è la gara con il Napoli di stasera. Ma il tecnico giallorosso, sollecitato dalle domande dei cronisti presenti, ha confessato la necessità, se non impellente, almeno considerevole, di discutere con la proprietà del futuro. A Roma sta bene, ma ha bisogno di capire piani e, soprattutto, ruoli da giugno in avanti per consolidare e proseguire la crescita del club sotto tutti i punti di vista. “Il mio futuro? È una domanda che deve farmi la società, non ho una risposta per te, me la deve fare la società quando pensa di potermela fare”. Un concetto ribadito anche in una delle risposte successive: “Quando la società penserà che sia ora di parlare con me sul futuro, sono qui. Dormo praticamente qui ogni giorno, vado a casa pochissimo, sono sempre qui. Non sono a mio agio a parlare di queste cose con voi. Io sono qui e penso alla Roma, non penso al mio futuro”.

Se Zaniolo ha la strada sbarrata davanti a sé, con pochissime speranze, chi invece ha ancora possibilità di rientrare nelle rotazioni è Karsdorp. L’olandese non ha trovato una sistemazione e Mou ha lasciato intendere come per tornare ad essere convocato basti poco: “Sarà fuori fino a quando lui vorrà stare fuori, serve poco per stare dentro. Qualcuno in questo processo (l’avvocato Civale, ndr) è stato bugiardo ed ha lasciato intendere un’immagine negativa di un allenatore e di un club e non la meritavamo, stiamo parlando di bugie. Dipende solo da lui”. Fiducia anche sulla permanenza di Smalling, dopo alcune voci circolate ieri: “La mia convinzione è che si possa trovare un accordo. Penso sia più di qua che di là”. Lo scrive Il Tempo.

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