Alla scoperta del leader difensivo della Primavera giallorossa
Il Profilo
Quest’anno la Primavera di Alberto De Rossi non sta disputando una stagione memorabile. Però alcuni giocatori, nonostante le difficoltà, stanno compiendo un ottimo percorso di crescita. Tra questi c’è sicuramente Daniele Trasciani; difensore centrale, classe 2000, capitano della squadra giallorossa.
Lui viene dal gruppo dei 2000 che, in casa Roma, ha prodotto pochissimi giocatori validi, più per problemi comportamentali che per motivi di campo. Infatti i talenti di quell’annata erano molti ma concretamente pochi sono arrivati poi in Primavera.
Trasciani sicuramente rappresenta il prototipo del ragazzo modello, che lavora fuori dal campo per migliorare sempre più anche dentro al rettangolo verde.
I difensori classe 2000 del suo gruppo erano Matteo Di Giacomo, Danilo Barbarossa e Sergio Kalaj (ora alla Lazio).
Solo lui è riuscito a fare l’intero percorso con i colori della lupa, senza dimenticare anche una piccola parentesi formativa a Cesena, subito dopo il campionato U17.
In Emilia-Romagna ha vissuto un anno molto importante, che gli ha permesso di completarsi ulteriormente.
Infatti dopo quell’esperienza è tornato a Trigoria e si è preso la maglia da titolare.
L’anno scorso si alternava con Bianda in coppia con Cargnelutti, mentre quest’anno fa coppia fissa con il giovane francese.
In questa stagione sta trovando anche una buona continuità in zona gol visto che ha già realizzato tre reti.
Le caratteristiche
Si tratta di un difensore centrale molto alto, che fa del fisico una delle sue principali qualità.
Nel giro palla è ordinato e cerca spesso la giocata più semplice, senza complicarsi la vita con disimpegni troppo articolati.
Di testa è molto bravo nelle due fasi di gioco: questo aspetto lo rende molto pericoloso anche in fase offensiva, in quanto con il suo stacco aereo rappresenta sempre un’insidia per i difensori avversari.
Quest’anno è cresciuto molto nelle letture difensive. Spesso difensori molto fisici sono carenti nelle letture perché si “accontentano” delle qualità che già hanno a livello strutturale; invece lui, in questo aspetto, sta decisamente migliorando in quanto capita spesso di vedere un suo intervento difensivo decisivo.
Se volessimo collegarlo ad un giocatore della prima squadra di mister Fonseca, il paragone logico è con Federico Fazio.
Il futuro
A differenza di altri giocatori più giovani, per lui il prossimo anno si apriranno sicuramente le porte del calcio dei grandi.
In questa stagione sta giocando in Primavera da fuori quota, per cui il prossimo passaggio è il salto con gli adulti.
Il suo contratto è stato rinnovato proprio l’estate scorsa quindi ogni scelta che riguarda il suo futuro sarà presa in accordo con la Roma.
L’aspetto che fa ben sperare per la sua carriera è la voglia che ha di lavorare e migliorare. Negli anni ha avuto una crescita costante, perfezionando giorno dopo giorno le sue abilità. Questa qualità è molto importante per giocare nei professionisti.
Spesso si vedono ragazzi sembrare dei fenomeni a 14 anni per poi non arrivare nel calcio dei grandi.
Invece il suo è un percorso step-by-step, fatto di passi in avanti sudati e voluti, che gli spalancherà le porte del professionismo.
(A cura di Filiberto “Roma Youth”)