Il mercato estivo della Roma è ormai nel vivo da diverse settimane, con il club impegnato non solo nell’acquisizione di nuovi giocatori, ma anche nella cessione di quelli che non rientrano più nel progetto tecnico. Tra questi c’è Chris Smalling, difensore centrale inglese, il cui futuro sembra sempre più lontano dalla capitale. Ieri, al St. George’s Park, il suo agente James Featherstone ha avuto un colloquio con il giocatore, discutendo le possibili opzioni per la sua prossima destinazione.
La Roma è pronta a lasciar partire Smalling, non solo per alleggerire il monte ingaggi, ma anche per i continui dubbi sulle sue condizioni fisiche. Nonostante l’iniziale rifiuto dell’inglese di trasferirsi in Arabia Saudita, sperando di rimanere in Europa, le poche offerte ricevute dal continente lo hanno portato a riconsiderare questa possibilità. Secondo quanto riportato dal Corriere dello Sport, Smalling ha ora deciso di valutare seriamente le proposte provenienti dal mercato saudita, accettando anche l’idea di ridursi l’ingaggio, se necessario.
Stagione da dimenticare
I numeri della scorsa stagione non sono stati favorevoli per Smalling. Ha giocato solo 389 minuti in campionato e 279 minuti in Europa, numeri che riflettono le sue difficoltà fisiche. Durante questo periodo, l’ex allenatore della Roma, José Mourinho, non ha nascosto la sua frustrazione per la mancanza di disponibilità del difensore, insinuando che Smalling fosse poco incline al sacrificio e a sopportare il dolore. Tuttavia, dopo l’esonero di Mourinho, Smalling ha chiarito la sua posizione, affermando che non ha mai voluto lasciare il club e che le sue assenze erano dovute esclusivamente a problemi fisici fuori dal suo controllo.
Smalling ha ribadito di essersi sottoposto a tutti i trattamenti consigliati dagli specialisti, escludendo la necessità di un intervento chirurgico, e di aver utilizzato antidolorifici per poter continuare a giocare. Nonostante la sua volontà di restare e contribuire al successo della Roma, la mancanza di garanzie sul piano fisico e l’elevato ingaggio hanno portato la società a valutare la sua cessione.