Claudio Ranieri è da sempre un allenatore che si distingue non solo per le sue qualità tecniche, ma anche per la sua capacità di gestire il gruppo con un approccio psicologico. Il rispetto che ha guadagnato nel corso degli anni, sia dai calciatori che dai tifosi, è legato proprio alla sua abilità di non concentrarsi sui nomi, ma di prendere decisioni basate sul merito e sulle necessità del momento: “Voi mi vedete sorridere, ma se c’è da arrabbiarsi non mi tiro indietro“, ha dichiarato durante il suo insediamento a Trigoria.
Non possiamo quindi sorprenderci se, dopo gli esperimenti al Maradona, dove abbiamo assistito all’esordio del primo saudita della storia in Serie A, la Roma rinuncerà a qualche elemento importante nelle prossime partite. Significativo il precedente in cui Ranieri sostituì due “totem” come Francesco Totti e Daniele De Rossi durante l’intervallo di un derby, quando la squadra perdeva per 1-0 contro la Lazio. Entrambi i giocatori, visibilmente nervosi, furono lasciati negli spogliatoi, con Ranieri che optò per Taddei e Menez, dando una scossa alla partita. Il cambio di strategie portò i suoi frutti, con il portiere Julio Sergio che, dopo essere stato definito “il miglior terzo portiere del mondo” da Luciano Spalletti, parò un rigore a Floccari, dando il via alla rimonta che si concretizzò grazie a una doppietta di Mirko Vucinic, ribaltando il risultato.
Ranieri ha sempre affrontato le decisioni difficili con una personalità forte, non temendo di essere impopolare pur di tutelare l’equilibrio della squadra. Non c’è dubbio che anche alla Roma il tecnico saprà prendere scelte risolute, puntando sempre sul benessere collettivo del gruppo, anche se questo dovesse comportare decisioni difficili da digerire per alcuni.
Lo riporta il Corriere dello Sport