Roma, il 2024 non va dimenticato: i tifosi meritano una squadra competitiva

Si chiude l'annus horribilis della Roma, tra risultati scadenti sul campo e un caos interno a cui è stato posto un freno con l'arrivo di Ranieri. Ora la ricostruzione

Tifosi Roma-Genoa, Giudice Sportivo, Tifosi

Un colpo di spugna e buoni propositi per il nuovo anno, ma anche un momento di attenta riflessione su ciò che doveva essere e non è stato. La Roma saluterà il 2024 come uno dei peggiori della sua storia, non solo recente. Qualche numero per rendere l’idea: i giallorossi sarebbero noni in A con 55 punti in 38 partite, a distanze siderali dalle big (addirittura 27 dall’Atalanta che nel 2024 ne ha fatti 81). Investimenti sbagliati, quattro allenatori, la sparizione fisica dei proprietari, vuoti dirigenziali. Non si salva quasi niente e nessuno.

Domani, al Tre Fontane, il pubblico romanista – unica vera e straordinaria costante dell’emisfero giallorosso – assisterà ad un allenamento aperto al pubblico. Sarebbe l’occasione giusta per chiedere scusa e promettere che il 2025 sarà l’anno della rinascita e non solo della ricostruzione.

Friedkin, multiproprietà

I Friedkin, a cui è giusto imputare le principali responsabilità per il caos di questi ultimi 12 mesi, hanno un’unica attenuante: finanziano mensilmente un giocattolo che continua a produrre passività e hanno fatto sapere che proseguiranno ad emettere bonifici rilevanti per la Roma. Questa volta però gli investimenti saranno veicolati e in qualche modo filtrati da Claudio Ranieri, nominato deus ex machina del club a breve, medio e lungo termine. La sua saggezza e le sue competenze riusciranno a coprire però gli enormi vuoti creati dalla proprietà? E’ la domanda più rilevante che l’ambiente romanista si porterà a nuovo nel 2025.

Resta infatti ancora vacante la posizione dell’amministratore delegato, mentre il direttore sportivo (Ghisolfi) sarà ‘osservato speciale‘ a gennaio. Prossimamente avverrà anche la scelta del nuovo allenatore e si profila l’ipotesi di un big, che andrà comunque supportato da una struttura forte, sul campo e fuori.

Il 2025, sul campo, si aprirà col Derby, come il 2024 (sconfitta per 1-0 in Coppa Italia). L’auspicio è che sia l’inizio di un percorso di risalita verso una Roma realmente competitiva, strutturata e forte. Perchè i tifosi della Roma – a dispetto dei mediocri risultati, ottavi per media spettatori nel mondo a due passi dal Real Madrid pluridecorato – meritano non solo di sperare, ma di competere realmente per vincere.

Per questo il 2024 non va messo nel cassetto, ma sfruttato come monito per l’immediato futuro. Mai più anni così, anche perchè fare peggio vorrebbe dire completare l’autodistruzione che sembra (almeno momentaneamente) essersi arrestata.

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