Roma, missione Champions e Ranieri tiene a rapporto la squadra

La Champions sembrava una mission impossible, ora la grande corsa della Roma di Ranieri ha riaperto più di uno spiraglio. Oggi il tecnico ha spronato i suoi ad alzare il livello per affrontare le big

Ranieri, Mancini, Lecce-Roma

Juventus, Lazio, poi in rapida successione Fiorentina, Milan, Inter e Atalanta. Sei sfide su otto da qui al termine del campionato, da vivere tutte d’un fiato o forse no. Perchè Ranieri ha sempre parlato di vivere alla giornata e preparare al meglio ogni singola partita, senza pensare all’impegno successivo. Una vecchia ma sempre attuale regola per non sentirsi schiacciati dal peso di un risultato che sarebbe a dir poco clamoroso.

Alzi la mano chi, tre mesi fa ma anche due, avrebbe creduto alla possibilità concreta che la Roma non solo risalisse sul treno che conduce ad un piazzamento europeo ma che potesse essere addirittura in corsa per la qualificazione alla prossima Champions League.

Un obiettivo che i giallorossi non centrano da sei anni, che è stato solo lambito da Fonseca prima, Mourinho e De Rossi dopo. Intorno alla 30° giornata in realtà la Roma si è ritrovata in diverse occasioni anche in posizioni di classifica migliori rispetto all’attuale settimo posto, ma per motivi diversi non è mai riuscita a raccogliere il premio finale.

Lo scorso anno di questi tempi aveva ad esempio gli stessi punti ma era quinta a -5 dal Bologna. Poi il rush finale pieno zeppo anche lì di scontri diretti, con in simultanea i quarti e poi le semifinali di Europa League, hanno irrimediabilmente assorbito quelle risorse psico-fisiche che hanno impedito di centrare l’obiettivo.

De Rossi

Due stagioni fa, nell’anno della finale di Budapest, furono gli infortuni a tagliare le gambe alla Roma di Mou. A partire dallo stop a Bergamo di Dybala. Una rosa ridotta all’osso che affrontò e vinse contro il Feyenoord e il Leverkusen conquistando l’accesso alla finalissima contro il Siviglia, mentre in campionato si persero punti fondamentali. A cominciare dalla sfida casalinga col Milan, sbloccata al 91′ da Abraham e poi pareggiata al 96′ da Alexis Saelemaekers. Quel giorno, in caso di vittoria i giallorossi sarebbero saliti al quarto posto solitario.

E’ mancato insomma sempre qualcosa: una rosa profonda e capace di sopperire ad alcune assenze; un pizzico di fortuna in alcuni scontri diretti; la capacità di ribaltare l’inerzia negativa in questa serie di sfide che vede i giallorossi dall’epoca di Fonseca soccombere troppo facilmente contro le big (33 sconfitte su 64 gare contro le big dal 2020 ad oggi). Forse anche la tranquillità di affrontare determinate sfide, senza viverle con il peso schiacciante del risultato finale.

Ranieri ha portato indiscutibilmente leggerezza ma anche consapevolezza. Raccolta una squadra derelitta dopo l’esperienza negativa con Juric, il tecnico testaccino ha saputo rivitalizzare buona parte della rosa, trovando anche gol, assist o giocate utili da risorse ritenute dai più marginali.

Ranieri, Roma-Cagliari

Oggi ad inizio allenamento, Ranieri ha tenuto a rapporto la squadra: un discorso motivazionale per spingere i suoi ragazzi, ad alzare il livello di intensità fisica e mentale per preparare al meglio la prima delle sei super sfide che attendono i giallorossi da qui a fine stagione.

Un calendario di fuoco che coinvolge anche la maggior parte delle competitor per i posti europei. Meno i bianconeri, che sembrano avere sulla carta una strada decisamente più agevole in ottica Champions. Per questi motivi Ranieri, confidando anche sulla spinta dell’Olimpico, ha tenuto oggi a ricordare ai suoi che servirà tirare fuori qualcosa in più, ciascuno nel suo ruolo. Tenendo conto anche dell’assenza di Dybala, che era stato rimesso faticosamente nelle condizioni di esprimere al massimo le sue qualità.

La Roma può e deve crederci, per provare a regalarsi finalmente un ritorno in Europa in grande stile e incentivare anche una serie di investimenti maggiori sul mercato.

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