Il 20 giugno il Consiglio dei Ministri, con l’approvazione del Ministro dello Sport Andrea Abodi, ha approvato un decreto legge che rivoluzionerà il mondo calcistico. La durata dei contratti è stata modificata con implicazione ai bilanci delle società. Come riportato dal Corriere dello Sport la durata massima dei contratti passa da cinque anni a otto. La norma riporta che: “Nell’articolo 11 dello schema di Decreto, al punto 4), lettera b), c’è scritto che “all’articolo 26, comma 2, primo periodo [del D. Lgs. n. 36/2021 ndr], la parola «cinque», è sostituita dalla seguente «otto»”. Torneranno ad aver maggiore potenza le società, a discapito di calciatori e agenti.
La regola, introdotta nel 1981 e poi riformata nel 2021, cambierà dopo la promulgazione del Presidente della Repubblica, quando il Decreto entrerà in vigore portando cambiamenti radicali al calciomercato. Questo permetterà alle società di proteggere i propri asset, ovvero i calciatori, con cui le società dopo due o tre anni devono già trattare per il rinnovo.
Questa nuova legge avrà implicazioni sui bilanci delle società, infatti così diminuiranno le quote di ammortamento annue e potranno aumentare gli investimenti. Ai fini UEFA conterà l’ammortamento sui cinque anni, mentre la modifica resta valida per la contabilità italiana.
Ora anche la FIFA dovrà intervenire e modificare la regola sulla tutela dei contratti, che ad oggi permette ai giocatori ultraventottenni di liberasi dal contratto con indennizzo dopo due anni, o dopo tre stagioni negli altri casi, alla luce di tali cambiamenti