Tutte le tappe per il passaggio di consegne
Una settimana che più piena non si può. Non bastava lo scherzo del calendario con Juventus e Lazio, anche la cessione della società proprio in questi giorni potrebbe vivere un momento di svolta. A Milano da giorni sono tornati gli uomini di Dan Friedkin, una seconda delegazione è partita l’altro ieri da Houston per confrontarsi con gli advisor dello studio Chiomenti.
Firmata a fine dicembre la lettera d’intenti per la cessione del club, a giorni si chiuderà la due diligence, poi si passerà alla stesura dei contratti delle varie clausole, comprese quelle riguardanti la manleva che Friedkin dovrebbe richiedere a Pallotta per tutelarsi da eventuali contenziosi già aperti contro il club o da alcune passività. A quel punto i tempi del closing dipenderanno dalle scelte dell’acquirente, affiancato da JP Morgan nell’operazione: se verrà aperta una procedura di verifica sia nazionale sia internazionale, detta in gergo tecnico “filing Antitrust“, serviranno 60 giorni per completarla, quindi la cessione vera e propria della Roma slitterebbe a fine marzo-inizio aprile. Altrimenti si può chiudere già nella prima metà di febbraio.
Le fortune della Roma e il futuro a breve termine, però, dipendono dalla squadra, che insegue il ritorno in Champions e al tempo stesso vorrebbe provare a riaprire la bacheca impolverata da anni. Il modo teoricamente più veloce per farlo è la Coppa Italia, ma l’ostacolo di domani è tra i peggiori possibili. Nello stadio dove finora i giallorossi hanno perso nove partite su nove (compresa una gara secca dei quarti di Coppa Italia come quella che si gioca stavolta), ci riprova Fonseca. Lo scrive Il Tempo.