Il prossimo impegno della Roma in campionato sarà la sfida casalinga con il Cagliari, valevole per la giornata numero 29 di Serie A e che si giocherà alle 16 causa la concomitanza con la Maratona di Roma. I giallorossi scenderanno in campo reduci dalla partita di ritorno degli ottavi di Europa League giovedì alle 18,45 in casa dell’Athletic Club e sicuramente, fra le sfide con le piccole che racchiudono maggiori pagine di storia nel grande libro giallorosso ci sono sicuramente match ricchi di storia e tradizione come, appunto, Roma-Cagliari. Una partita che ha visto i giallorossi restare imbattuti anche in ben 11 amichevoli, di cui 6 disputate in casa (4 successi e 2 pari).
In Coppa Italia, invece, fra i due club si segnalano pochi scontri ma con risultati importanti: dopo che la Roma si impose in casa 4-0 nel 1959 e 5-1 fuori casa nel 1962, ecco il doppio confronto nel girone finale della competizione nel 1968/69. 1-1 nella Capitale e vittoria dei romani 2-1 all’Amsicora, dove l’anno dopo verrà alzato l’unico scudetto insulare nella storia del calcio italiano, e siccome gli Déi del calcio sanno sempre come stupire, la Coppa Italia del 1969 sarà la seconda vinta dalla Roma proprio a danno di Cagliari, Foggia e Torino.
Nel 1969/70 saranno i rossoblù a passare il turno con un doppio successo nei quarti di finale. Le successive due sfide del 1978 (3-1 Cagliari) e il pari 1-1 che vedrà la Roma imporsi ai rigori per 5-2 nei gironi estivi del 1987 saranno solo un piccolo ponte di transito con l’ultimo precedente che vedrà sfidarsi Roma e Cagliari in Coppa Nazionale: i quarti di finale del 1999/2000, in cui i sardi del tecnico Ulivieri vinceranno 1-0 ambo le sfide centrando la loro, ad oggi, ultima semifinale e massimo traguardo nel torneo.
Gli anni ’60 fra il grande Cagliari, la “Rometta” e il dramma di Taccola
Roma-Cagliari fu anche la prima partita in assoluto in Serie A dei sardi: era domenica 13 settembre 1964 e finì 2-1 per la Roma grazie ad un autorete di Greatti ed al gol decisivo di Francesconi. Tutto il periodo fino allo scudetto cagliaritano (1970, la stagione in cui la Roma cadde per la prima volta anche in coppa al cospetto degli uomini del tecnico Manlio Scopigno) vedrà gare avare di emozioni ad eccezione del 2-3 per gli isolani il 3 dicembre 1967 (decisivi Greatti, Nené e Riva) e l’1-4 dell’anno seguente ma le emozioni più forti saranno sicuramente quelle provate in occasione dello 0-0 all’Amsicora domenica 13 marzo 1969.
In occasione della 22^ giornata di Serie A l’attaccante giallorosso Giuliano Taccola muore negli spogliatoi dopo aver assistito al match in tribuna essendo febbricitante. Sarà la prima ombra vera sull’immagine di un calcio, quello italiano, che nei 30 anni sucessivi dimostrò a più riprese di aver perso la sua innocenza. Erano gli anni del grande Cagliari di Luigi Riva e della “Rometta” che riuscì solo ad aggiudicarsi 3 coppe in un decennio molto complicato (le Coppe Italia del 1964 e 1969 oltre alla Coppa delle Fiere nel 1961). A guardarla oggi questa sfida viene da ridere, ma all’epoca i favoriti erano sempre i cagliaritani e la matricola era la squadra della capitale: vincere con i sardi era una delle massime aspirazioni in casa Roma ai tempi già del presidente Marini Dettina.
Dal 1970 alla Roma di Dino Viola
Gli anni ’70 vedono un progressivo ribasso dei valori tecnici soprattutto da parte degli isolani mentre i giallorossi navigavano nella bassa graduatoria già da 3 decenni e le sfide all’Olimpico rifletteranno questo andamento: la Roma vincerà in casa con i sardi solo all’ultima giornata del 1973/74 grazie al 2-0 firmato Prati e Spadoni in mezzo a 7 pareggi. Il paradosso degli anni della “Rometta” di Gaetano Anzalone sarà che andrà a vincere più spesso a Cagliari (noto l’1-5 dell’8 febbraio 1976) ottenendo anche successi di prestigio contro una squadra ormai lontana parente della corazzata costruita dal patron Efisio Corrias.
E’ fra pareggi averi di emozioni e gare poco ricordate che si arriva alla soglia degli anni ’80. Il Cagliari aveva ormai preso una direzione ben chiara cominciando una lenta discesa verso i bassifondi della classifica mentre la Roma stava per vivere gli anni più gloriosi della sua storia grazie ad un ingegnere che l’acquistò nell’estate del 1979: quell’ingegnere era Dino Viola.
Gli anni ’80: la Roma in Paradiso e il Cagliari all’Inferno
Il decennio degli anni ’80 sarà il più povero di confronti fra i giallorossi e i rossoblù: è vero che la Roma si imporrà per 3 volte fuori casa oltre a perdere una sola, ma all’ombra del Colosseo i sardi venderanno sempre carissima la pelle: 1-1 nel 1980, 1-0 e 2-1 gli anni successivi (era dal 1974 che i capitolini non si imponervano fra le mura amiche, specie dopo la retrocessione sarda del 1976 che fruttò 3 anni di cadetteria).
Gli ultimi scontri si avranno l’anno del secondo scudetto giallorosso e della retrocessione isolana: 3-1 della Roma fuori casa alla prima giornata (Faccini, autogol di Loi e Iorio in gol per gli ospiti mentre Piras riaprì inutilmente la gara) e 1-0 timbrato Falcao al ritorno. A maggio, proprio nei giorni in cui nella capitale si festeggiava il tricolore, a Cagliari iniziava il periodo più duro della storia del club fra retrocessioni e rischi di fallimento.
Fra il 1990 e il 2000: sfide fini a sé stesse
La prima volta che Roma e Cagliari si ritroveranno davanti, e per giunta all’Olimpico, sarà nel giorno dell’Epifania del 1991 (sarà l’ultimo confronto fra le parti con Viola presidente della Roma): i “casteddu” avevano compiuto il doppio salto dalla C1 alla A in appena 2 anni e sulla loro panchina siede un giovane allenatore con un passato in giallorosso destinato a fare la storia del calcio europeo oltre che di questi due club. Questo allenatore si chiama Claudio Ranieri e quel giorno riesce ad essere il terzo allenatore a non perdere in casa della Roma di Ottavio Bianchi dopo il laziale Dino Zoff e il milanista Arrigo Sacchi. La gara finirà 0-0 entrambe le volte in quella stagione (sarà l’unica volta) ed aprirà un decennio di confronti in cui la squadra della capitale in casa resterà sempre imbattuta (3 vittorie e 6 pari) mantenendo una buona media anche al Sant’Elia in un’epoca in cui vincere in riva al Mar Tirreno era molto raro (il bilancio sarà di 3 vittorie con 2 pareggi e 3 sconfitte in gare rocambolesche, finite 2-1 nel 1997 ma soprattutto il 4-3 firmato dalle doppiette dell’ex capitolino Muzzi ed O’Neill nel gennaio 1999).
Nel frattempo erano cambiate anche le dirigenze nella prima metà del decennio: dopo Ciarrapico arriverà Franco Sensi all’ombra del colosseo nel 1993 con Massimo Cellino in Sardegna nello stesso anno. Le “guest star” di questo periodo? L’allenatore che portò il Cagliari in Coppa Uefa proprio nel 1993 trasferendosi poi per 3 anni a Trigoria: Carlo Mazzone, assieme al difensore doppio ex Gianluca Festa.
Il nuovo millennio: i Sensi, Cellino e le giostre del gol
Nell’estate del 2000 la squadra del presidente Cellino torna in Serie B per la seconda volta in 3 anni con l’unico lampo che sarà la semifinale di Coppa Italia di quell’anno raggiunta proprio superando la Roma di Capello nei quarti e bisognerà aspettare l’estate del 2004 per rivedere questa gara di nuovo nel massimo campionato. Quello degli anni 2000 sarà un decennio in cui Roma-Cagliari, più che mai, diverrà sinonimo di spettacolo ed emozioni. Si comincerà col 5-1 del pomeriggio di Halloween nel 2004 (in gol Dellas, Totti su rigore, Perrotta e doppietta di Montella nel recupero mentre Suazo mise a referto per i suoi). L’anno dopo, invece, l’8 febbraio 2006, con Spalletti in giallorosso e Sonetti in rossoblù, finirà 4-3 sul neutro di Rieti a porte chiuse in una girandola di emozioni e cambi di fronte: Suazo e Langella portano avanti gli ospiti ma Perrotta e De Rossi pareggiano prima che il figlio di Bruno Conti (Daniele) segni il 2-3 in apertura di ripresa…negli ultimi 10′ sarà Totti a realizzare i 2 rigori che vorranno dire 4-3 consegnando, tra l’altro, l’ottava di quelle che saranno le 11 vittorie consecutive al primo anno col tecnico toscano in panchina (il record verrà poi spazzato via dall’Inter l’anno dopo con 17 successi di fila).
Negli anni dopo la Roma lascerà punti soprattutto fuori casa, soprattutto in occasione dell’1-1 a fine marzo 2008 (fra i tanti punti che costeranno lo scudetto in favore dell’Inter) ma un’altra gara rimasta negli annali sarà il 3-2 del 14 dicembre 2008. I ragazzi di Spalletti la sbloccano con capitan Totti in apertura, a inizio ripresa pareggia ancora capitan Daniele Conti su punizione da lontano e Jeda manda avanti il Cagliari di Max Allegri a metà tempo lasciando immaginare che la sfida sia finita ma prima Perrotta pareggia in rovesciata al 73′ e poi Vucinic la decide al 90′ togliendosi anche i calzoncini durante l’esultanza sotto la Curva Sud.
L’anno successivo verrà ricordato come quello della Roma seconda dietro all’Inter del “Triplete” oltre che del Cagliari che giocava bene ma mancava sempre l’Europa: all’Epifania del 2010 un 2-2 incredibile in Sardegna con la Roma di Claudio Ranieri (subentrato a Spalletti a inizio stagione ed al suo primo campionato con i capitolini) avanti 0-2 al 90′ grazie al rigore di Pizarro e a Perrotta ma raggiunta negli ultimi scampoli da Lopez e Conti (ancora Conti!) mentre al ritorno, domenica 9 maggio 2010 e valevole per la penultima giornata, ecco un’altra altalena di sentimenti. La Roma doveva vincere per restare a -2 dall’Inter di Mourinho e giocarsi tutto all’ultima giornata mentre il Cagliari era già a centro-classifica con mister Melis in panchina al posto di Allegri: nel primo tempo Totti e Motta colpiscono 2 pali mentre nella ripresa è Riise a centrare la traversa prima che Lazzari sblocchi su punizione gelando lo stadio con lo 0-1…in quel momento l’Inter vinceva 4-1 col Chievo ed era a +5, dunque già campione d’Italia con un turno di anticipo rispetto alle trasferte di Siena e Chievo (rispettivamente per nerazzurri e giallorossi).
Dal 2010 poche e significative vittorie sarde
Dal settembre del 2010 il Cagliari verrà a vincere in casa della Roma solo 2 volte ma che si riveleranno decisive: l’1-2 dell’11 settembre 2011, valevole per la seconda giornata ma che di fatto sarà la prima a causa di uno scipero dei calciatori che porterà a slittare il turno inaugurale addirittura a dicembre. I marcatori decisivi saranno sempre Daniele Conti ed El Kabir mentre dei padroni di casa guidati da Luis Enrique segnerà De Rossi: il tecnico asturiano esordirà in Serie A perdendo in casa contro un squadra che non violava il terreno della Roma addirittura dall’1-4 dell’17 novembre 1968 mentre al ritorno sarà 4-2 per i rossoblù (non era mai successo che i “casteddu” superassero 2 volte i romani in campionato). L’anno dopo, invece, era venerdì 1° febbraio 2013 e la sconfitta 2-4 subita dalla Roma costerà la panchina a Zdenek Zeman, tornato a Trigoria dopo 14 anni, in favore di Aurelio Andreazzoli: l’immagine simbolo di quella sera sarà l’autogol di Goicoechea che darà l’1-2 agli avversari segnando la fine dell’esperienza anche del portiere uruguagio nella capitale.
Da allora Roma-Cagliari ha sempre visto i giallorossi tornare a casa con almeno un punto come in occasione dello 0-0 di lunedì 25 novembre 2013: da allora 7 vittorie consecutive oltre ad aver infranto il tabù delle trasferte sarde che durava dalla doppietta di Fonseca in occasione dello 0-2 del 29 ottobre 1995. La prima volta che i romani andranno a vincere fuori casa contro i cagliaritani sarà lo 0-3 a tavolino del 23 settembre 2012, risultato omologato per l’impraticabilità dello stadio e poi con l’1-3 dell’aprile 2014 frutto della tripletta di Destro prima del gol di Pinilla. Dal 2012 ad oggi solo una volta la squadra della capitale uscirà sconfitta dal campo dei rossoblù: 3-2 nella primavera del 2021. Decisive per la retrocessione isolana nel 2022 saranno le sconfitte per 2-1 in rimonta a Cagliari firmate da Ibanez e Pellegrini dopo il vantaggio di Pavoletti e l’1-0 del girone di ritorno firmato su rigore da Oliveira.
Domenica 16 marzo si scriverà l’ennesimo capitolo di una sfida che non ha mai contato per trofei importanti in modo diretto ma che ha significato tanto nella storia del calcio italiano per due club di grande tradizione come Roma e Cagliari: finora il bilancio dei giallorossi in casa contro i rossoblù è di 24 vittorie, 18 pareggi e 6 sconfitte in gare ufficiali.