La Roma e il Campidoglio erano vicini a sciogliere tutti i nodi
Sembrano non avere fine gli ostacoli che il progetto per il nuovo Stadio della Roma ha incontrato lungo il suo cammino. Come una bomba, è arrivata due giorni fa la notizia dell’arresto di Marcello De Vito, capogruppo dell’Assemblea Capitolina, il quale avrebbe intascato delle mazzette da Luca Parnasi, presidente di Eurnova, società che avrebbe dovuto costruire l’impianto. Come scrive Il Tempo, le trattative tra la Roma e il Campidoglio andavano a gonfie vele: le parti erano vicine a scogliere tutti i nodi, anche quelli sulla viabilità – come l’unificazione della via del Mare e della via Ostiense e l’acquisto di vagoni per la Roma-Lido. La vicenda De Vito, nonostante la Roma sia estranea a tutto, rallenta ancora i tempi: difficile che si vedano cantieri entro la fine dell’anno. Tanto oramai ci si è abituati: dalla presentazione del progetto di Tor di Valle sono passati oltre 2600 giorni, tre sindaci, un Commissario straordinario, quattro Assessori all’Urbanistica, due progetti, due delibere in consiglio comunale sul pubblico interesse e tre Conferenze dei servizi. Mancano da votare una Convenzione urbanistica ed una Variante urbanistica per vedere l’iter finalmente completo. Eppure, il progetto si è arenato un’altra volta.
