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Pau Lopez: “Non ho mai avuto dubbi nel venire alla Roma” (VIDEO)

Il portiere spagnolo risponde ai tifosi

Pau Lopez, portiere arrivato alla Roma nell’estate 2019, ha risposto alle domande dei tifosi giallorossi sui social:

Che effetto ti ha fatto l’abbraccio dei tifosi di ieri?
“Sempre bello potersi allenare coi tifosi. Da quando sono arrivato è la prima volta ed è bello vedere la gente che vede l’allenamento. Una giornata bella per tutti che possiamo rifare”.

C’erano tanti bambini che erano impressionati dalle parate. Ma non vi fate mai male?
“A volte sì, è normale. E’ una posizione di rischio, quasi ogni giorno ti tuffi e sei aggressivo per il tuo corpo. E’ il lavoro che dobbiamo fare e qualche volta ci possiamo fare male”.

Che cosa ti ha convinto a scegliere la Roma?
“Un po’ tutto. Una società storica in Italia. La prima volta che mi hanno detto della Roma non avevo nessun dubbio nel venire. E’ un passo un avanti per la mia carriera e sono molto felice di aver fatto questa scelta. Questi sei mesi sono stati molto positivi. Le mie prestazioni sono andate sempre a migliorare”.

Per un portiere quali sono le differenze tra Liga e Serie A?
“Qua si lavora di più sulla tecnica, almeno con Savorani. Si lavora su tutto, ma questa è la principale differenza. Non so come si lavora nelle altre squadre, ma qua è così. La piccola differenza nel fare la respinta buona e una così e così”.

Come ti stai trovando con Savorani?
“L’allenatore dei portieri è molto famoso (ride, ndr). La prima cosa quando sono arrivato Petrachi mi ha detto tutto di Savorani, e lui è molto bravo. Fa tutto per rendere al massimo. Quando ti allena fa al 100% il suo lavoro, ha molto focus su quello che fa. E’ bravo e tutto quello che mi dice succedono nelle partite”.

Quale è stata la tua migliore parata in carriera?
“Forse una contro il Bologna. L’altra contro il Valladolid”.

Si pensa qualcosa dopo una parata?
“No a niente, stai già pensando all’azione seguente. Il lavoro del portiere è difficile, puoi fare una parata incredibile e dopo puoi sbagliare e si perde la partita. Sono 90 minuti in cui devi essere concentrato per fare tutto”.

Come fai a stare calmo quando i difensori ti passano la palla con gli attaccanti addosso?
“E’ una cosa che ho imparato lo scorso anno al Betis. Al mister piaceva molto giocare da dietro. Ho imparato molto a giocare con i piedi ed ora è più facile. E’ più facile di quello che sembra però”.

Anche l’intesa con i compagni.
“Al 100%, loro ti devono dare la linea del passaggio”.

Che cosa porteresti su un’isola deserta?
Posso andare senza niente? Posso stare senza cellulare e senza navigare su internet. Persone che porterei? Figlie e moglie (ride, ndr).

Quale posto nel mondo ti è piaciuto di più di quelli che hai visto?
“New York è bellissima, sono stato anche a Miami ma è più diversa, più per le vacanze. Una città dove ho vissuto molto è Barcellona, è incredibile”.

Ti dà fastidio la gente che suona il clacson? (ride, ndr)
“Qua a Roma si usa no? (ride, ndr). Si usa di più di Barcellona e Siviglia”.

Hai sempre giocato in porta?
“Ho iniziato a giocare in porta poi ho cambiato. Ho giocato a basket per un anno. Poi sono tornato portiere fino ad ora”.

Hai avuto un idolo che ha influenzato la tua carriera?
“No, mi è sempre piaciuto vedere tutto. Provare a prendere le cose che mi possono servire quando vedo una partita di calcio. La mentalità di un tennista tipo Rafa (Nadal, ndr)”.

Perchè hai scelto il 13?
“In Spagna il portiere è l’1 o il 13. Quando ho iniziato a giocare in Spagna erano occupati ed ho preso il 25. Dopo ho cambiato al 13 e ho sempre giocato con questo. E’ uguale giocare con l’1, il 13 o il 25”.

Che consigli dai ai bambini per crescere in porta?
“Divertirsi, quello che ho fatto sempre e quello che faccio adesso. Come mi ha sempre detto mio padre. A volte i genitori mettono molta pressione ai figli. Credo che questo non va bene. Un bambino deve giocare a calcio per divertirsi”.

In allenamento riesci a parare i rigori di Kolarov e Perotti?
“Non li paro in partita e nemmeno a loro (ride, ndr). Non sono bravo a parare i rigori, mi dispiace. Ci sono portieri che sono bravi, hanno quella intuizione per parare, ma non è il mio caso. Quando subisco un rigore è meglio pensare alla prossima azione (ride, ndr)”.

Ci sono dei portieri giovani che vedi come prossimi talenti?
“Uno che non conoscevo che mi è piaciuto molto è stato Meret del Napoli. Mi piace molto il suo modo di giocare”.

Qual è l’aspetto migliore nel vivere a Roma?
“Sono fortunato perché abito anche vicino al centro. Posso godere della città, mi piace molto quando vado al ristorante e la gente mi parla. Parlo coi tifosi quando vado in giro. E’ una cosa bella di Roma”.

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