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Sorrentino: “De Rossi? Con la sua intelligenza può rendere ancor meglio da allenatore che da calciatore”

L’ex portiere: “Cristante? Sono contento per il suo rinnovo con la Roma, eravamo compagni al Palermo. Mi ha stupito la sua rapidità nel crescere”

L’ex portiere del Chievo Verona, Stefano Sorrentino, ha rilasciato un’intervista ai microfoni di Retesport toccando alcuni dei temi più significativi del calcio italiano. Questo il suo intervento:

SU BUFFON: 
“Dopo l’addio di De Rossi, Buffon è l’unico campione del mondo del 2006 ancora in attività.
L’età è solamente un numero. Se la testa e il fisico reggono Gigi fa bene ad andare avanti.
Vedere tutti i campioni che hanno smesso mi fa effetto, però il calcio è questo. Ora dobbiamo affezionarci ai più giovani”

SULLA SCUOLA ITALIANA DI PORTIERI: 
“La cosa bella è che negli anni più importanti della mia carriera, quindi circa 7 o 8 anni fa, ci fu un’ondata di portieri stranieri, adesso invece c’è una nuova scuola che sta facendo bene. Meret, Donnarumma, Gollini, Cragno fanno capire che la scuola italiana è ancora molto valida”

SU DE ROSSI:
“Per quel poco che conosco Daniele fuori dal campo e per come ho avuto modo di conoscerlo da avversario in campo, penso che quello da allenatore sia il suo ruolo perfetto. Credo che possa fare meglio da allenatore che da calciatore. Perché è un ragazzo intelligente, ha uno spessore enorme come persona. Da avversario senti, vedi e capisci che lui è uno che ne sa molto e per la personalità che ha dimostrato di avere credo che possa fare davvero bene da allenatore”

SU CRISTANTE:
“Contento per il suo rinnovo. Siamo stati compagni di squadra a Palermo. Le doti si vedevano già, ma a me ha stupito positivamente il fatto che da Palermo in avanti sia esploso in pochissimo tempo. Il rientro di Bryan può aiutare Fonseca nelle rotazioni di centrocampo. Veretout e Diawara non possono giocarle tutte”

SUL PALERMO: 
“Palermo mi è rimasta nel cuore. L’estate scorsa ho pensato di tornare in rosanero. Era l’unica opzione, oltre a quella di proseguire nel Chievo, che ho preso in considerazione. Dispiace che una piazza così sia ormai ai margini del grande calcio”

SULLA POSSIBILITA’, POI SVANITA, DI GIOCARE CON LA ROMA: 
“Mia mamma e mio nonno sarebbero stati felicissimi di vedermi alla Roma. Ho la famiglia abbonata in Curva Sud da sempre. Purtroppo non sono riuscito ad esaudire il loro sogno.
Ci sono andato vicino tre o quattro volte a giocare con la Roma. Pradè mi ha cercato spesso, ma la Roma non trovò mai l’accordo con il Chievo. Peccato. E’ stato bello affrontarla in tante occasioni. E’ vero che i tifosi della Roma ce l’hanno un po’ con me perché dicono che ho parato sempre tutto, ma me lo dicono anche tifosi di altre squadre. Segno che ho fatto bene, sono soddisfatto della mia carriera”

SU ROMA TORINO E ROMA-JUVENTUS: 
“La prima e l’ultima partita dell’anno sono sempre particolari. Quella contro il Torino è stata una giornata storta, ma gli episodi contano e la prima grande parata della gara l’ha fatta Sirigu. Ora con la Juventus sarà ancora più dura, ma le partite vanno giocate. Mai dire mai. Sarà sicuramente una partita entusiasmante”.

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