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Samuel: “A Roma ho dato sempre tutto per vincere. Ringrazierò sempre Capello”

“Ho ottimi ricordi di Roma, lì è nata la mia prima figlia, abbiamo fatto una cosa incredibile vincendo lo Scudetto”

Walter Samuel, calciatore della Roma vincitrice dello Scudetto nella stagione 200/2001, è tornato a parlare del suo passato giallorosso a Roma TV.

Come stai?

“Bene, sto a casa, adesso un po’ più libero, ma tutto bene. Per fortuna adesso le cose vanno un po’ meglio”.

Abbiamo vissuto dei momenti negativi, ma storici, speriamo che questo possa migliorarci…

“Sì vorrei salutare dei familiari che ho in Argentina e persone che conosco a cui sono morti dei cari. Io mi sento argentino, ma vivo da tanti anni qui, due miei figli sono nati qui. Speriamo che possa finire al più presto per tornare alla normalità”.

Cos’hai fatto durante il lockdown?

“Ho fatto un po’ il cuoco la sera, ho uno spazio dietro casa e ho approfittato per cucinare un po’ ed imparare a fare alcuni piatti che mi piacciono ma che non avevo mai fatto. Alcuni sono riusciti bene, altri meno (ride, ndr)”.

All’Inter però tu cucinavi per gli altri…

“No, facevamo tutti insieme, io però rimanevo tanto davanti alla griglia, insieme a Nico (Burdisso, ndr) ed altri ragazzi. Mi piaceva stare lì intorno, avevamo tutti dei compiti: Pupi (Zanetti, ndr) girava per i tavoli, noi stavamo alla griglia”.

A Roma come mangiavi?

“Forse c’erano meno argentini, però si mangia bene. Ho ottimi ricordi di Roma, lì è nata la mia prima figlia, abbiamo fatto una cosa incredibile vincendo lo Scudetto. Per il mangiare c’era di tutto, ti dicevano “Ci penso io” e non finivano più di portare da mangiare. In Argentina non mangiavo tanto pesce, invece a Roma ho iniziato a mangiarlo”.

Capello controllava tutto?

“Sì, era un bel martello, personalmente mi ha fatto crescere molto. Lui ha tenuto in riga tutti, sapeva quanto sgridare la squadra e quando stare tranquillo con noi, come dopo l’eliminazione in Coppa Italia. Mi ha dato molta fiducia, lo ringrazierò per sempre”.

Da avversario, che sensazioni avevi ad affrontare la Roma?

“Le prime volte era una sensazione non dico brutta, ma strana. C’erano giocatori con cui avevo giocato, era strano affrontarli. Piano piano è passata e poi subentra la voglia di vincere. A Roma ho dato sempre tutto per vincere, ero tranquillo. I tifosi mi vogliono ancora bene, mi scrivono spesso anche sui social, mi fa piacere questo. Ho giocato in un gruppo fantastico, durante i quattro anni alla Roma”.

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