Luis Suarez interrogato dalla Procura di Perugia sul suo esame “farlocco” si è avvalso della facoltà di non rispondere in italiano
Il calciatore sentito in videoconferenza come testimone dai magistrati di Perugia, dove si è svolto l’esame poi finito sotto accusa, per rispondere ai pm ha parlato rigorosamente in spagnolo ed avuto bisogno di un interprete.
Suarez ha ammesso di essere stato a conoscenza in anticipo delle domande dell’esame lo scorso 17 settembre a Perugia. L’attaccante dell’Atlético Madrid e della nazionale uruguaiana è stato ascoltato come testimone nell’ambito di una rogatoria internazionale avviata dalla procura guidata da Raffaele Cantone. Suarez, pur essendo solo un testimone, è stato assistito nella deposizione dal suo manager e avvocato, anche lui a sua volta ascoltato dai magistrati perugini come persona informata dei fatti. Lo scrive Il Tempo.