Pallotta

L’articolo sul “Corriere dello Sport” firmato da Ivan Zazzaroni

Pallotta, non rompere. L’ex padrone della Roma si è messo a cinguettare complusivamente nonostante nessune ne avvertisse il bisogno. E’ molto più presente oggi, purtroppo, di quanto lo fosse prima. Dopo aver riempito le chat dei cronisti al seguito della Roma con minacce da stalker, Pallotta trumpeggia che è un piacere ottenendo addirittura i tifosi che elencano gli errori commessi sotto la sua gestione.

Dà del fottuto idiota a un romanista e ricorda di aver patito le pene dell’infernno per otto anni a causa degli spifferi “interessati” che uscivano da Trigoria. Difende l’amico Baldini, tra i principali suggeritori delle scelte più impopolari, e consiglia di lasciar lavorare i Friedkin. Scrive peste e corna di Tacopina e Monchi, ma ancora oggi si fida di persone che hanno fatto il possibile per avvelenare i pozzi.

Altro stile quello di Moratti che, dopo aver messo oltre un miliardo in acquisti e vinto scudetti e Champions, viene spesso interpellato sulla squadra nerazzurra ed è sempre affettuoso, simpatico, positivo,irrimediabilmente innamorato della “sua” Inter. A differenza di Moratti, Pallotta non passerà alla storia. Si accontenti della geografia. Tra Boston e Roma ci sono 6mila chilometri. Perciò rispetti le distanze e chi la Roma la vive e la ama sul serio. Scrive Ivan Zazzaroni sul “Corriere dello Sport”.

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