Le parole del tecnico della nazionale danese
Leader, capitano ma soprattutto uomo. Il più lucido a capire la situazione e a intervenire tempestivamente, prima per evitare che Eriksen soffocasse, poi iniziando a praticare il massaggio cardiaco. Simon Kjaer è diventato protagonista, suo malgrado, del pomeriggio del Parken di Copenaghen. Il difensore danese si è poi ripresentato sul rettangolo verde, dopo aver quasi toccato con mano il dramma: è rimasto in campo fino al 63′, prima di essere costretto al cambio come spiegato dal Ct danese Hjumland:
“Kjaer era troppo scosso, ha dovuto lasciare il campo. Era profondamente toccato dalla vicenda, era scosso. E’ un grande amico di Christian. Non eravamo sicuri che potesse riprendere la partita, Simon ci ha provato ma non ce la faceva. Se avessi dovuto giocare io, non so come avrei fatto. Quello che hanno fatto i giocatori è stato incredibile. Non potrei essere più orgoglioso, sono esausti ed emotivamente svuotati. Avevamo due opzioni: finire la partita oggi o giocare domani a mezzogiorno. C’erano giocatori sicuri di non riuscire a dormire, quindi era meglio scendere in campo subito”.