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Roma, troppi nodi per essere Special

Mourinho

La rosa è da sistemare ma c’è ottimismo per Xhaka

Jordan Veretout non si è ancora del tutto ripreso, Gonzalo Villar ha rimediato in allenamento una brutta distorsione al ginocchio e si parla di una ventina di giorni per il recupero, che sarà da valutare quotidianamente. Centrocampo, dunque, in difficoltà: Cristante arriva il 2 agosto, restano Diawara e il giovane Darboe. In più, se davvero come sostengono in Inghilterra si allontana Xhaka, allora la situazione si fa più seria. Non a caso si parla di un possibile sostituto, Thomas Delaney, centrocampista classe ’91 del Dortmund. L’Arsenal aspetta che da Trigoria si arrivi a quei famosi venti milioni di sterline, Pinto temporeggia e cerca di strappare un prezzo migliore.

Non manca l’ottimismo: ci vorrà ancora qualche giorno per arrivare allo svizzero che tanto piace a Mou (e l’amore, a quanto pare, è reciproco). La Roma oggi torna in campo, in un’altra sfida di alto livello: c’è il Siviglia di Monchi, un altro test contro una formazione abituata alla Champions. Il percorso di crescita va avanti, contro il Porto è stato messo alla prova il carattere, la forza di volontà, con il Siviglia Mourinho proverà ancora i titolari che ha, specie quelli vecchi, o una buona parte di loro. La vera Roma non la possiamo ancora vedere, dato che il terzino Vina è in quarantena nella Capitale e si allena a parte, mentre Shomurodov è atteso oggi per le visite mediche e la firma sul contratto.

Il centrocampo centrale ancora non c’è. In rosa, dei nuovi, c’è solo Rui Patricio. Una squadra incompleta, quando mancano 19 giorni all’esordio in Conference e 22 alla prima di campionato contro la Fiorentina. I nodi da sciogliere sono anche altri: Mourinho deve testare l’affidabilità di Reynolds come vice Karsdorp, se a sinistra Calafiori sia affidabile per alternarsi con Vina. Il match di oggi servirà per testare la crescita dei leader del gruppo, da Mancini a Smalling, fino a Zaniolo e Dzeko, e si potrà capire pure se Pellegrini sarà utile anche nel ruolo di esterno, come Mancini lo utilizzava a volte in azzurro. Lo scrive Il Messaggero.

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