Le parole dell’esterno giallorosso in conferenza stampa
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— AS Roma (@OfficialASRoma) September 15, 2021
Domani sera la Roma inizia il suo percorso nella fase a gironi della Conference League: alle 21.00 la sfida con il CSKA Sofia. Queste la parole di Stephan El Shaarawy in conferenza stampa.
Dopo questo gol magico, rispetto alle tue abitudini, quest’anno parti un po’ di rincorsa. Come ci si cala in questa nuova veste?
“Non la vivo con tanta pressione, ho tanti anni di esperienza in Serie A, capisco quello che chiede il mister, le sue esigenze, la competizione nei reparti. Bisogna saper accettare le decisioni del mister. Come ho detto dopo la gara, l’attesa vale il prezzo. Quello che ho fatto è stata una cosa molto importante per me, quindi bisogna saper aspettare e farsi sempre pronti. Questo penso sempre e questo mi ha contraddistinto negli anni”.
Anche in vista del Mondiale, tornassi indietro riaccetteresti la Cina?
“Per me è un capitolo chiuso. Ho fatto un’esperienza, ho preso questa opportunità, ma l’obiettivo era quello di tornare a Roma, ci sono riuscito. Penso esclusivamente alla Roma, a fare bene qua e a riconquistare la nazionale”.
Che differenze ci sono tra la Roma che hai lasciato e quella che hai ritrovato? Vedi in maniera diversa l’ambiente di Roma? L’entusiasmo può colmare le lacune?
“Ho trovato una Roma molto forte a livello di qualità. Avevamo iniziato bene il campionato e poi ci siamo persi. Siamo ripartiti con un progetto fatto di giocatori di esperienza e giovani, con grande qualità. Abbiamo investito tanto sull’allenatore, che ha esperienza e qualità. C’è molta aspettativa, ma non ci deve caricare di pressione, determinazione ed entusiasmo, che va alimentato”.
Quanta competizione sana c’è nello spogliatoio?
“C’è tanta competizione, per ambire a obiettivi importanti non ci deve spaventare. L’obiettivo di ognuno deve essere lavorare con serietà e impegno. Ci saranno momenti in cui le cose non andranno bene. Siamo partiti forte ma serve tenere alta l’asticella, i momenti difficili arriveranno e dobbiamo essere pronti”.
Come cambia il modo di giocare con Abraham?
“Giovane, si è ambientato veramente bene qui a Roma. È stato accolto nel modo giusto, si è integrato nel migliore dei modi. È un giocatore completo, ha molta tecnica, attacca la profondità e protegge palla. È fondamentale”.
È stato più difficile ritrovare la condizione atletica o quella mentale dopo la Cina?
“Più atletica. Nell’anno in cui è scoppiato il COVID siamo stati fermi sette mesi, sono rientrato in Italia giocando solo con la nazionale, non mi allenavo con nessuna squadra. Quest’anno la prima preparazione dopo tre anni, a livello fisico dovevo carburare in un tempo maggiore. Ne abbiamo discusso coi preparatori, abbiamo fatto una preparazione idonea, mi sento molto bene, l’obiettivo è continuare”.