Le parole del tecnico giallorosso al termine del match
La Roma batte 2-0 l’Empoli all’Olimpico e si rilancia dopo la sconfitta nel derby di 7 giorni fa. Pellegrini e Mkhitaryan decidono un match mai in discussione per gli uomini di Mourinho. Ecco le dichiarazioni del tecnico portoghese al termine del match:
Aveva detto che è importante giocare bene, ma conta di più il risultato. Oggi avete giocato bene, attaccando e difendendo bene
“Un abbraccio speciale a Ciro (Ferrara, ndr) che non vedo da tanto. Abbiamo giocato bene, una partita solida, compatta, in controllo e con la sensazione di essere in controllo. Contro una squadra che gioca bene, con i terzini che vanni alti. Abbiamo lavorato questi due ultimi giorni e fatto bene quello che abbiamo preparato. Vittoria meritata ed è buono vincere dopo una sconfitta. 7 partite 15 punti, stiamo bene”.
Si ricorda della chiamata a Ciro Ferrara?
“Non lo faccio a tutti gli allenatori. So perfettamente cosa si sente quando si è esonerati. Per questo cerco di stare vicino ai miei colleghi. Quelli con cui incontro dell’amicizia mi fa piacere”.
Cosa ha detto a Zaniolo quando l’ha sostituito?
“Gli ho detto che è così che un giocatore deve reagire a qualche momento di tristezza. Lui si aspettava di andare in Nazionale, Roberto ha fatto le sue scelte rispettabili. Giocando così può creare problema positivo per Mancini. Nell’ultima partita contro la Lazio, contro il Zorya è stato forte fisicamente, in transizione. Lo ha fatto molto bene, ed era veramente stanco. Mi è piaciuto”.
Pellegrini?
“Pellegrini è la nostra connessione, loro hanno giocato praticamente a uomo. Lui è tranquillo in tutte le zone del campo, crea connessioni con gli attaccanti. Abbiamo giocato bene”.
Come gestisce la pressione della città sulla sua squadra? La squadra è giovane, la pressione è tanta…
“La gente si sta comportando bene. Quando abbiamo vinto 4 no 40, io ho detto così. Quando la sconfitta arriva, come squadra dovevamo essere uniti e lo abbiamo fatto. Sappiamo la differenza tra noi e le altre squadre top. Io ho accettato un profilo di lavoro diverso rispetto a quelli della mia carriera. Felice di far giocare Darboe, di far crescere Calafiori, Zalewski. Quando vedi le altre squadre fanno cambi con qualità, esperienza. Noi dobbiamo far crescere calciatori. Dobbiamo capire il percorso. È l’età e l’esperienza, ma sono tranquillo sia quando c’è euforia sia quando si perde. Dopo le due sconfitte sempre lo stesso profilo, stesso appoggio dei tifosi. Arriviamo un’ora prima ed è pieno lo stadio, ci sono i proprietari, si canta tutti insieme. Siamo un club di dimensione gigante, ma come squadra dobbiamo migliorare”.