Simbolo di una tifoseria e di un periodo storico, il CUCS per anni è stato il cuore pulsante della tifoseria giallorossa e uno dei più importanti gruppi della storia
9 gennaio 1977: una data storica per i tifosi della Roma, dato che 45 anni fa nasceva il Commando Ultrà Curva Sud. Il CUCS, nato dalla fusione di diverse realtà come Boys, Fossa dei Lupi e Pantere Giallorosse, guidò i tifosi della Roma fino al 2000, anno del definitivo scioglimento. Simbolo di romanità e romanismo, per 10 anni il CUCS ha accompagnato la Roma in Italia e in Europa, facendosi conoscere in tutto il mondo.
L’idillio termina nel 1987, anno dell’acquisto dell’ex laziale Lionello Manfredonia. Da quel momento il CUCS si divide in due: una parte resta vicino alla scelta della società accettando l’arrivo del giocatore, un’altra non riesce a digerire il nuovo acquisto e fonda il GAM (Gruppo Anti Manfredonia). Da quel momento la storia del CUCS si fa più oscura.
Nonostante tutto, la storia del Commando resta comunque legata a quella della Roma: gli inni e i cori cantati dai ragazzi dell’epoca vengono ancora citati durante le partite dei giallorossi, a dimostrazione di quanto questo gruppo abbia influito sulla storia della tifoseria romanista.
Per i nostalgici è impossibile non emozionarsi al ricordo dello striscione “TI AMO”, apparso il 23 ottobre del 1983 in occasione di un derby Lazio-Roma vinto 0-2; o pensando al coro “Che sarà sarà”, cantato il 20 maggio del 1985 in occasione della sconfitta per 1-2 contro il Bayern Monaco in Coppa delle Coppe, quando lo stesso allenatore dei tedeschi Udo Lattek rimase a bocca aperta nel sentire uno stadio intero supportare in quel modo la propria squadra, nonostante la sconfitta.
“Mai visto nulla di simile. Sembrava l’inferno di Dante”: Peter Hooton, hooligan del Liverpool, ora scrittore e cantante del gruppo inglese “The Farm“, descrisse così il CUCS nel suo libro “Casuals“.