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Svilar: “Roma grande club. Lavorare con Mou? Nemmeno nei sogni…”

La conferenza stampa di presentazione del nuovo portiere giallorosso


Mile Svilar si è presentato in conferenza stampaDopo la consueta breve presentazione di Tiago Pinto, che non ha voluto rilasciare dichiarazioni su trattative di mercato in corso, prende la parola il portiere serbo:

Quali sono le motivazioni che ti hanno portato a essere qui? Hai davanti un portiere forte come Rui Patricio, pensi di poterti giocare qualche chance di essere titolare?
“Buongiorno, ho scelto la Roma è perché è un grande club e mi piace il progetto che mi è stato presentato. Lavorerò giorno per giorno e il futuro ci dirà”.

Vi siete incrociati con Mourinho da avversari. Ti immaginavi che sarebbe diventato un tuo allenatore?
“Ovviamente sono rimasto impressionato dalle sue parole, è un grandissimo allenatore, uno dei più grandi di sempre. Hanno significato molto per me, le ho apprezzate molto. Onestamente, non avrei mai immaginato neanche nei miei sogni  di giocare per lui, ma alcune cose accadono e basta, sono in un grande club, con un grande manager, grandi tifosi, una grande città e una grande lingua. Non vedo l’ora di iniziare”.

In passato hai dichiarato di aver parlato con Matic, che ti aveva convinto ad accettare il Benfica. È successo anche stavolta con la Roma? Quante lingue parli, hai iniziato con l’italiano?
“Conosco Matic da 10-15 anni, mi parlò molto bene del Benfica, sono stato bene lì. In realtà, questa volta è stato Tiago Pinto a parlarmi bene della Roma, è stata la stessa conversazione ma con protagonisti diversi. Sono nato in Belgio e ho amici lì, ma mi sento serbo, le mie radici sono di lì. Parlo cinque lingue, capisco già un po’l’italiano ma non lo parlo ancora”.

Giocando con i piedi ti trovi meglio a giocare coi compagni in difesa o lanciando in avanti? La Roma ha fatto giocare pochissimo il portiere di riserva, ti dà carica o preoccupazione?
“Mi piace giocare sia corto che lungo, è la partita a dirti cosa fare. Non mi preoccupa essere il dodicesimo, come vi ho detto prima, sono qui per lavorare duro, se avrò la chance farò di tutto per coglierla, lavorerò giorno per giorno per migliorare”.

Sei qui come secondo, andar via dal Benfica è un modo per cercare a brillare come talento?
“È vero che ho iniziato forte, poi è successo qualcosa ma non direi che sono sceso. Mi sono preso la possibilità di giocare col Benfica B e ne sono molto felice. Dunque non la vedrei così, ho 22 anni e sono in un grande club, con le persone perfette intorno a me. Non devo far rivivere la mia carriera, è un’opportunità per lavorare e migliorare il mio talento, questa è la cosa più importante da fare”.

Come immagini il tifo all’Olimpico? Diverso da quello portoghese?
“Diverso probabilmente, perché anche il Benfica ha tifosi straordinari, ma non vedo l’ora di provare l’esperienza dello Stadio Olimpico. Ho visto alcune cose su Instagram ed era incredibile, non vedo l’ora di vederlo dal vivo”.

La Roma ha iniziato un processo di crescita internazionale. Questo blasone europeo della Roma ti ha convinto?Tiago Pinto ti ha dato qualche indicazione in più?
“Quando ero bambino avevo una maglia della Roma, è sempre stato un grande club internazionale. Abbiamo parlato del club, delle aspettative che ci sono”.

Tuo padre è stato un portiere. Cosa ti ha insegnato?
“Fino a 12 anni è stato sempre dietro la mia porta, dicendomi quello che dovevo fare, dandomi feedback dopo le partite. A 15-16 anni ho avuto un preparatore he mi ha fatto lavorare su quello che mio papà mi ha insegnato e mi ha aperto le vedute. Quindi mi ha insegnato moltissimo”.

Quanto conta la vittoria della Conference League? Cosa ne pensi della Serie A?
“È una grande cosa, quando vinci una competizione europea è sempre una cosa grande,  basta vedere quanto se ne sia parlato. Mi piace la Serie A, non vedo l’ora di cominciare”.

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