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Romanisti e napoletani restano a casa

Arrivano le disposizioni del Viminale: due mesi di trasferte bloccate per i tifosi romanisti e napoletani

Dopo gli incidenti di domenica scorsa tra gli ultras di Roma e Napoli nell’autogrill di Badia al Pino, ieri è arrivata la risposta del Governo. Il Viminale per i prossimi due mesi ha deciso di vietare le trasferte dei tifosi delle due squadre. La decisione è stata assunta, per decreto, dal ministro dell’Interno Piantedosi «in considerazione della gravità degli episodi di violenza avvenuti l’8 gennaio scorso lungo l’A1, all’altezza di Arezzo, e del concreto pericolo che tali comportamenti possano ripetersi, con conseguenti rischi di grave pregiudizio per l’ordine e la sicurezza pubblica».

Dopo aver preso atto delle valutazioni del Comitato di Analisi per la Sicurezza, il Ministro dell’Interno ha disposto la chiusura – per due mesi – dei settori ospiti degli stadi dove le società sportive SSC Napoli e AS Roma disputano gli incontri in trasferta. Per due mesi è stata anche vietata la vendita di biglietti per l’accesso ai medesimi impianti sportivi e per gli stessi incontri nei confronti delle persone residenti nelle province di Napoli e Roma.

Le trasferte vietate ai tifosi della Roma riguardano le prossime sfide di campionato contro lo Spezia (22 gennaio 2023), proprio il Napoli (29 gennaio 2023), il Lecce (11 febbraio 2023) e la Cremonese (28 febbraio 2023). Presumibilmente verrà vietata anche la trasferta dei quarti di finale di Coppa Italia del prossimo 2 febbraio 2023 qualora il Napoli dovesse passare il turno contro la Cremonese nella sfida degli ottavi che andrà in scena martedì al Maradona. Per quanto riguarda i tifosi del club azzurro, non avranno di possibilità di seguire la loro squadra nelle trasferte contro la Salernitana (21 gennaio 2023), lo Spezia (5 febbraio 2023), il Sassuolo (17 febbraio 2023) e l’Empoli (25 febbraio 2023).

«Serve anche l’individuazione del singolo e provvedimenti come i Daspo – ha detto il Ministro dell’Interno Piantedosi – ma non ho potuto non fare a meno di considerare un provvedimento generale di ordine pubblico per le due tifoserie». La stangata è arrivata, ma va a colpire anche la parte buona delle due tifoserie che dovranno rispettare un decreto fatto ad hoc per poche decine di teppisti: punire migliaia di persone per educarne cento non sembra essere la strada idonea per risolvere il problema. Lo scrive Il Tempo.

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