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Mourinho: “Roma, sei speciale”

Il tecnico giallorosso parla a una platea di ragazzi all’Università Gregoriana: “La nostra bellezza è l’unione, sono io che ringrazio voi per quello che mi avete dato. Il nostro club crea empatia, siamo come una grande famiglia”

Quando Mourinho parla dei tifosi della Roma trasuda amore. E se bastasse solo questo a trattenerlo, resterebbe nella Capitale a vita, scrive Gianluca Lengua su Il Messaggero. Ma, spiega Josè “Lo sport di alto rendimento e crudele. L’obiettivo per noi professionisti è vincere, per i proprietari l’aspetto economico“. Durante la chiacchierata, dove sono intervenuti anche José Tolentino de Mendonça e Andrea Abodi, l’allenatore ha scelto di rispondere a domande sulla Roma e sul suo futuro.

Quando un bambino si alza in piedi e lo ringrazia per tutto quello che ha fatto per i romanisti, lui non riesce a trattenersi: “Ci sono club che non hanno mai vinto, ma sono grandi dal punto di vista sociale, affettivo e nel senso di appartenenza. Lo stesso che può esserci anche in un piccolo villaggio di quarta o quinta divisione in cui i bambini prendono la maglia del club della loro squadra che perde sempre, ma è il loro club. La Roma ha questa bellezza, ed è ancora più bello perché siamo in una città dove la comunicazione locale divide o cerca di dividere. E per questo i romanisti sono ancora più speciali. Non dovete ringraziarmi, ma io ringrazio voi per quello che mi avete dato“.

Lo Special One è consapevole che la Roma per i tifosi è qualcosa di più di una squadra di calcio: “Dal punto di vista sociale la gente ha bisogno di un riferimento, che non sono io ma è il club. In questo caso il nostro club. Questa empatia, senso di appartenenza è un po’ come nelle famiglie. Se c’è qualcosa da festeggiare siamo molto felici, se c’è qualcosa per cui piangere lo facciamo insieme. La vita è più importante del calcio, le nostre famiglie sono più importanti di quella ‘calcistica’, ma la Roma in questi ultimi anni è riuscita a fare questo per la gente“.

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