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E Belotti prepara il primo scherzetto

Il Gallo torna a giocare allo Stadio Grande Torino

Quando a fine agosto Andrea Belotti firmava finalmente il suo contratto con la Roma, dopo un’intera estate vissuta da svincolato, immaginava di ripresentarsi con uno score diverso nella sua cara vecchia Torino. Invece il ‘Gallo’ in questa prima annata in giallorosso sembra stia pagando proprio quel periodo di sola attività individuale, oltre alla logorante attesa di una chiamata da Trigoria rinviata per settimane.

Sabato Belotti torna in quella che è stata la sua casa da capitano e trascinatore per sette anni intensi, sei di questi impreziositi da una doppia cifra di gol sempre in tasca in campionato. 251 partite e 113 reti. Una valutazione del suo cartellino che, tra il 2016 e il 2017, Urbano Cairo fissava a 100 milioni di euro. Il primo bivio della carriera del Gallo, col tempo probabilmente schiacciato da quella clausola rescissoria valida per l’estero che ha finito per caricarlo di responsabilità. L’altro snodo arriva con la chiamata di Josè Mourinho, una manna dal cielo dopo aver scelto la via del discusso addio alla maglia granata a partire dal 30 giugno.

La possibilità della vita, al netto delle difficoltà già preventivate. Che ora Belotti sta pagando con un bilancio che lo vede a secco di gol in campionato: ha segnato solo tre reti in Europa League e una alla Cremonese in Coppa Italia, utile solo per dare ai suoi una speranza finale prima dell’eliminazione. Col tempo però il Gallo sembra aver ritrovato la fiducia nelle sue classiche giocate, è cresciuto il rendimento così come il feeling coi compagni. Dybala in primis.

Per questo sabato sogna la grande chance dal primo minuto, non teme possibili inibizioni psicologiche davanti al suo ex pubblico, nonostante sia prevista un’accoglienza tutt’altro che affettuosa. A pesare su un umore già non troppo sereno dopo la scelta di non rinnovare, ci sono anche i precedenti vissuti nella gara d’andata. I tifosi granata rimproverano a Belotti il saluto negato al settore ospiti dello Stadio Olimpico, oltre a quell’insistente voglia di voler battere il rigore conquistato da Dybala al 92′ e poi calciato clamorosamente sul palo.

Storie tese per un ritorno che si annuncia infuocato.

Lo scrive TuttoSport
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