La storia di Eusebio Di Francesco, dall’essere un eroe celebrato a precipitare nell’ombra, può rappresentare un interessante esempio di come la realtà sia modellata, in parte, dal sentimento. L’attuale allenatore di un sorprendente Frosinone, che si trova sopra Lazio e Roma in classifica, ha un forte legame con il giallorosso, avendo giocato 129 partite e vinto uno storico scudetto con quella maglia. Dopo aver appeso gli scarpini al chiodo, ha lavorato a Trigoria come general manager prima di intraprendere la carriera di allenatore altrove. Il suo ritorno alla Roma nel 2017 ha visto Di Francesco assumersi l’onere della successione di Spalletti. La prima stagione, oltre al 3° posto in campionato e la semifinale di Champions League, è stata caratterizzata soprattutto dalla memorabile vittoria contro il Barcellona.
Tuttavia, la sua seconda stagione ha visto una rapida caduta, con l’esonero nel marzo 2019, quando la squadra era al 5° posto e aveva subito l’eliminazione dalla Champions contro il Porto. Nonostante i risultati positivi in Europa e una buona media punti in Serie A, Di Francesco ha vissuto un’uscita amara, con la maggior parte delle persone che lo hanno abbandonato, dalla proprietà ai tifosi. Di Francesco, guardando indietro, ammette di non aver saputo gestire la situazione mentalmente. Nonostante ciò, come scrive La Gazzetta dello Sport, il suo attuale successo con il Frosinone mostra che, oltre ai risultati, la sua storia è un modo per dimostrare che può essere “Speciale”.