Campo Testaccio, una delle icone calcistiche più rappresentative della storia romanista, potrebbe vivere una nuova fase di rinascita. L’iniziativa è stata presa in carico dal Roma Club Testaccio, con il sostegno attivo dell’AS Roma, e prevede una significativa pulizia dell’antico impianto. Una prima operazione è avvenuta oggi, venerdì 3 novembre, alle ore 10:00. La data scelta non è casuale, poiché il 3 novembre del lontano 1929, ben 94 anni fa, la Roma giocò e vinse la prima partita ufficiale contro il Brescia per 2-1 . L’ex stadio, ricco di storia e tradizione, ha una posizione speciale nel cuore di quella generazione di tifosi romanisti, che vide le partite casalinghe della Roma degli anni 30, presieduta nel tempo da Renato Sacerdoti, Vittorio Scialoja e Igino Betti, fino alla stagione 1939/40.
Oltre a esser stato lo storico terreno di gioco dei giallorossi dell’epoca, il campo è diventato con il passare degli anni un simbolo incrollabile di romanità e passione per il quartirere e per la città intera. Tuttavia, nel corso dei decenni, si è scontrato con un inevitabile declino, cadendo in uno stato di totale abbandono, tra degrado, immondizia di vario genere e sterpaglie incolte da decenni. Oggi, grazie all’iniziativa del Roma Club Testaccio, sembrerebbe esserci un segnale di speranza per il futuro dell’iconico ex impianto; la messa in atto di una pulizia straordinaria e della riqualificazione rappresentano un passo avanti nella conservazione del patrimonio calcistico e culturale della Capitale. La partecipazione attiva dell’AS Roma sottolinea infatti l’importanza di questo progetto per il club e per tutti i romanisti. Una volta ripulito, il campo potrebbe tornare a essere un punto di riferimento per il celebre rione capitolino, nonchè un omaggio alla storia del club e simbolo di rinascita per le nuove generazioni di tifosi. Un’iniziativa di quartiere a cui la Roma ha risposto presente, nell’attesa che il progetto di riqualificazione possa procedere per il meglio. L’importanza di mantenere vive le tradizioni e le emozioni del calcio non può essere sottovalutata, e forse, finalmente, il Comune di Roma sembra averlo capito.
Per approfondire maggiormente il tema, abbiamo contattato Manuel Mariani, componente e responsabile del Roma Club Testaccio e fautore dell’iniziativa, che ci ha raccontato il motivo dell’operazione e i possibili progetti futuri che, con il via libera della Giunta Capitolina, potrebbero donare un nuovo splendore all’ex impianto. Di seguito, le sue parole.
Come nasce l’idea di riqualificazione? Quali motivazioni l’hanno mossa a iniziare questo percorso?
“Ci siamo organizzati con i ragazzi che fanno parte del Roma Club, io come responsabile ho pensato che oggi, 3 novembre, era la data storica in cui, nel 1929, si giocò a Testaccio la prima partita della Roma. L’abbiamo quindi preso come giorno simbolico e, vedendo il campo in quelle condizioni, abbiamo proposto al Comune, come ogni anno, la pulizia. Questa volta ci hanno garantito che c’è un bando per fare un nuovo impianto. La nostra preoccupazione, però, è che non andrà ai romanisti, ma a un privato, a meno che non ci sia la possibilità di parlare con lui, affinché ci lasci uno spazio. Per noi l’importante è che si dia valore alla componente di romanità che il luogo rappresenta”.
Ci sono dei progetti che vorreste realizzare? Se ripristinare l’impianto e renderlo un piccolo stadio, magari delle giovanili, affidarlo a qualche scuola calcio o renderlo un circolo sportivo?
“C’erano state delle proposte avanzate dalla Roma, ma non credo verrà realizzato nulla di tutto ciò, il vecchio concessionario ha voluto riprendere il diritto di riacquisire il Campo. Per noi è un po’ una sconfitta, ma magari si può trovare un compromesso. L’importante è che chiunque prenda l’area, anche il Comune quando metterà a disposizione l’impianto, si ricordi che ha fatto parte della storia della Roma. Ciò che possiamo fare noi da cittadini e tifosi è pulirla e rendere pubblica la protesta in maniera civile, come abbiamo fatto oggi. Abbiamo proposto di fare un campo dove possano giocare i bambini, finché non verrà riqualificato tutto, ma non era ciò che speravamo”.
In che condizioni si trovava l’aera prima di questa prima operazione di pulizia?
“Pessime, una giungla. Il campo è occupato disperatamente da persone extracomunitarie, che hanno attrezzato grossolanamente con bombole del gas e varie attrezzature che mettono a rischio i bambini di un asilo nido lì sopra. Se scoppia una di queste bombole succede una tragedia…comunque il comune ci ha comunicato che sarebbe intervenuto oggi. Aspettiamo, siamo fiduciosi”.