C’è una sostanziale differenza tra la gara di Supercoppa che la Roma femminile si appresta a giocare domenica alle ore 15:15 e la partita valida per lo stesso trofeo dell’anno scorso. In quell’occasione le giallorosse si qualificarono in virtù di una finale persa in Coppa Italia e di un secondo posto in classifica nella stagione precedente. Stavolta no, stavolta la Roma si presenta da Campione d’Italia di fronte alla Juventus in una Supercoppa che promette spettacolo.
Un ribaltamento dei ruoli frutto di una crescita importantissima della Roma
Chi lo avrebbe mai detto pochissimi anni fa: le bianconere sembravano avanti anni luce rispetto alla squadra allenata da Betty Bavagnoli prima e da Alessandro Spugna poi. Più esperienza, più qualità, più consapevolezza. Nell’arco di appena 2 anni e mezzo – tanto è passato dalla vittoria della Coppa Italia nel 2021, primo storico trofeo della storia della sezione giallorossa – i ruoli sembrano essersi ribaltati. È lo sviluppo straordinario di un gruppo che alterna calciatrici presenti dal giorno zero e innesti arrivati via via che il percorso di crescita della Roma andava avanti. Le prime si sono rese protagoniste di un miglioramento esponenziale, le seconde hanno portato al Giulio Onesti – il centro CONI dove si allena la squadra – esperienza internazionale e quella consapevolezza dei propri mezzi che era sembrata un po’ mancare nei momenti importanti alle giallorosse nelle primissime stagioni della sua storia.
I precedenti e il cambio di rotta
Era per esempio consuetudine, presentarsi allo scontro con la Juventus sentendosi inferiori, non valutandosi all’altezza di una squadra che era arrivata a trionfare in campionato per 5 volte consecutive dal 2018 al 2022. Basti pensare che, proprio fino alla vittoria ai calci di rigore nella Supercoppa dello scorso anno, la Roma aveva portato a casa una sola vittoria in ben dodici gare: nelle altre undici gare il bilancio era di dieci vittorie bianconere ed un solo pareggio . La sensazione è che quella gara abbia fatto scattare qualcosa nella mentalità della squadra allenata da mister Alessandro Spugna. Aver battuto la Juventus in una gara tanto importante, seppure ai calci di rigore, deve aver fatto sentire davvero invincibile una Roma che era già lanciata verso il primo tricolore della sua storia. Da allora da segnalare una vittoria decisiva per la conquista del titolo arrivata negli ultimi minuti al Tre Fontane grazie al gol di Haug per il 3-2 finale e il colpaccio esterno dello scorso 5 novembre in casa della Juve.
Una sfida che promette spettacolo
L’1-3 finale di quell’occasione e soprattutto la sensazione di una Roma sulle ali dell’entusiasmo permettono di pensare alla Supercoppa di domani come a una sfida apertissima tra due grandi squadre, sicuramente le più grandi del panorama nazionale. Davanti a una Juventus colma di campionesse ci sarà una squadra che se la potrà giocare alla pari e che, indipendentemente dal risultato finale, potrà uscire dal campo a testa alta, con la consapevolezza di essere una squadra che ha dimostrato di saper realizzare i sogni, ma soprattutto di voler continuare a farlo. “C’è che ormai che ho imparato a sognare non smetterò”.
