Non si vive una situazione così critica da vent’anni a questa parte, con un senso di smarrimento che sembra imperversare nell’attuale contesto romanista. Tuttavia, nonostante le difficoltà, ci sono ancora sprazzi di speranza e luce, soprattutto perché la Champions League è a soli 5 punti di distanza e c’è ancora una coppa europea da disputare.
La grande incognita nella Roma è se l’effetto Mourinho abbia davvero esaurito la sua carica positiva. Molto del destino giallorosso è legato a questa domanda, considerando che la squadra è attualmente vincolata al suo allenatore, l’uomo che da tre anni è il cuore pulsante di Trigoria. In merito a ciò, ieri Ryan Friedkin si è recato a Trigoria, mentre il padre Dan era negli Stati Uniti. Dopo la partita, come consueto, c’è stata una video-chiamata, coinvolgendo anche il CEO Lina Soulokou, per analizzare la situazione.
Al momento, non ci sono alternative concrete a Mourinho e la società è consapevole che il tecnico portoghese rappresenta uno scudo fondamentale con la tifoseria. Finché Mourinho è in sella, i Friedkin possono contare sulla sua capacità di mantenere la calma tra i tifosi. Inoltre, va considerato che nella Roma c’è un general manager dimissionario, Tiago Pinto, e la scelta del nuovo direttore sportivo (si sta cercando un profilo under 45, europeo, con esperienza nello scouting: tra i nomi in lizza ci sono Javier Ribalta, Christopher Vivell, Paul Mitchell e François Modesto) è cruciale prima di prendere decisioni sul futuro allenatore, nel caso in cui si rendesse necessario un cambio.
Si legge su La Gazzetta dello Sport.