La vittoria è stata imprescindibile e abbiamo ottenuto il risultato desiderato. Un rigore trasformato da Dybala all’inizio della ripresa e un gol di Pellegrini, il suo secondo consecutivo, hanno stroncato ogni tentativo di rimonta da parte di Kastanos e hanno garantito alla Roma tre punti fondamentali. Tuttavia, per parlare di una vera rinascita, è necessario ancora un po’ di pazienza.
La nuova squadra guidata da De Rossi è ancora in fase di costruzione. È positivo aver vinto due partite di fila (cosa che non accadeva in campionato da ottobre, quando Mourinho riuscì a ottenere tre successi consecutivi contro Frosinone, Cagliari e Monza, portando la squadra dal rischio esonero dopo la sconfitta a Genova a -3 dalla zona Champions), e aver ridotto il distacco dal quarto posto (attualmente la Roma è a un solo punto dall’Atalanta, anche se ha disputato una partita in più rispetto alla squadra di Gasperini, con Fiorentina e Lazio a inseguire a un solo punto di distanza, insieme a Napoli e Bologna). Tuttavia, non bisogna illudersi pensando che tutto sia risolto. De Rossi lo sa meglio di chiunque altro, e come persona intelligente cercherà di apportare modifiche a ciò che ha lasciato perplessi per almeno 45 minuti (se non di più).
Se è apprezzabile il tentativo di Daniele di introdurre qualcosa di nuovo, va anche detto che c’è ancora molto lavoro da fare. Certamente si nota un approccio differente rispetto al recente passato, meno attendista e più propositivo, con un primo tempo in cui la squadra ha dominato il possesso palla (raggiungendo picchi fino all’81% dopo mezz’ora), con due difensori centrali che si impegnano nell’avvio dell’azione e il resto della squadra posizionato oltre la linea della palla. Tuttavia, ciò non è sufficiente. Il problema risiede sia nei giocatori che nell’andatura del gioco, che risulta ancora troppo lenta.” Lo scrive il Messaggero.