Daniele De Rossi si trova di fronte a una sfida cruciale: sistemare la difesa della Roma entro la fine della stagione. Questo compito riveste un’importanza fondamentale nel processo di crescita del club capitolino, che ha dimostrato di avere solidità nell’attacco ma presenta ancora criticità nella fase difensiva.
Mentre il reparto avanzato della Roma sembra prosperare, con 18 gol segnati in 8 partite ufficiali tra campionato e coppe sotto la gestione di DDR, la retroguardia continua a essere un punto di debolezza. Da quando De Rossi ha preso le redini, la Roma ha incassato 10 gol in 8 partite, con una media di 1,25 a partita, rispetto ai 30 gol subiti in 28 partite sotto Mourinho, con una media di 1,07 a partita. Sebbene i numeri suggeriscano un miglioramento rispetto al passato, ci sono ancora margini di miglioramento evidenti.
Un punto chiave di questa sfida è il modulo tattico adottato. Mentre Mourinho ha preferito mantenere un approccio fisso con la difesa a tre, De Rossi ha dimostrato maggiore flessibilità, passando dalla linea difensiva a quattro a quella a tre nelle ultime due uscite in campionato, specialmente quando ha potuto contare sul ritorno di Chris Smalling in campo.
Il recupero del numero 6 è stato vitale per De Rossi, tanto che ha adottato un approccio più conservativo per mettere il difensore inglese nelle migliori condizioni possibili. Questo cambio di modulo è stato motivato dalla volontà di proteggere gli spazi e garantire una maggiore stabilità difensiva, come sottolineato dallo stesso De Rossi dopo la partita contro il Torino.
Daniele De Rossi si impegna a migliorare la difesa della Roma, riconoscendo l’importanza cruciale di questo obiettivo per il successo complessivo del club. La sua flessibilità tattica e la sua determinazione nel proteggere gli spazi in difesa sono segnali positivi per il futuro della squadra capitolina. Lo riporta il Corriere della Sera.