Roma-Arabia Saudita, la nuova ‘via della seta’: oltre 80 milioni incassati in due anni

La Roma e l'Arabia Saudita hanno stretto una evidente sinergia di mercato, che va oltre anche il campo e i trasferimenti di calciatori

I romani, come su tante altre situazioni, c’erano arrivati prima di tutti. La c.d. ‘via della seta’ era quel reticolo di circa 8 mila km, composto da itinerari terresti, marittimi e fluviali lungo i quali nell’antichità si erano snodati i commerci tra l’Impero Cinese e l’Impero Romano.

Riportando questa metafora ai giorni nostri, la Roma in quest’ultimo biennio ha indubbiamente creato un canale preferenziale con l’Arabia Saudita, nuovo eldorado del calcio internazionale. Dallo sbarco del main sponsor targato Riyad Season, ad una serie di operazioni in uscita – non tutte completate visto il tentativo poi sfumato con Dybala – il club giallorosso, in Italia, è quello che ha creato il rapporto più stretto con la Saudi League e ciò che orbita intorno ad essa.

Una sinergia che al contrario di quanto ventilato più volte negli scorsi mesi non ha però prodotto offerte ufficiali da parte del fondo Sovrano per l’As Roma. Al momento i Friedkin non hanno intenzione di cedere, ma è realistico credere che se un domani decideranno di vendere le quote di maggioranza del club, quel mondo sarà sicuramente interlocutore preferenziale.

Smalling / Roma-Juventus

Tornando al mercato e al filo rosso che congiunge oggi Roma e Riyad, molte di queste operazioni hanno una firma: Lina Souloukou. Il CEO giallorosso ha operato, insieme ad una serie di intermediari, per portare in cassa denari importanti che sono serviti in parte a dare maggiore ossigeno ad un bilancio che continua ad essere osservato dall’UEFA, ma anche a finanziare le operazioni in entrata.

Il main sponsor è stato indiscutibilmente la chiave d’accesso: 25 milioni in due anni, con possibilità di estendere oltre questa partnership con la promessa di una remunerazione ancor più importante, qualora la Roma al termine di questa stagione centrasse la qualificazione in Champions League.

Poi la scorsa estate l’affare Ibanez: 31,5 milioni complessive nelle casse giallorosse e una prima, importante plusvalenza. A seguire sono stati chiusi in rapida successione gli affari Aouar (12 milioni), Joao Costa (9 milioni), Smalling (le cui cifre non sono ancora note, ma già solo il risparmio dell’ingaggio vale 4,5 milioni), per una cifra complessiva pari oltre 80 milioni che, sicuramente, avranno portato più di qualche sorriso ai piani alti di Trigoria.

Sfumate le ipotesi Oliveras e Dybala, di contro la Roma ha deciso di ingaggiare Saud Abdulhamid, con un quadriennale e per una cifra notevolmente bassa (pari a 2.5 milioni). Un calciatore che sui social, per l’enorme seguito dal mondo arabo, ha già portato frutti in termini di visibilità. Il campo poi dirà se l’operazione – evidentemente di natura commerciale – avrà riflessi positivi anche sul piano tecnico.

 

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