Koné, Le Fée e Pisilli le facce del futuro. Ma va ritrovata la rete

Juric avvia il rinnovamento della Roma puntando su giovani promesse come Koné, Le Fée e Pisilli, mettendo in discussione le gerarchie

Koné

La Roma sta attraversando un periodo di transizione sotto la guida di Ivan Juric, tecnico voluto dalla proprietà Friedkin per rilanciare la squadra giallorossa. La strada scelta non è priva di difficoltà, con risultati che finora non si sono rivelati all’altezza delle aspettative, ma ci sono segnali di un cambio di rotta.

Juric punta su una nuova impostazione che coinvolge soprattutto i giovani, lasciando in panchina alcuni veterani come Pellegrini, Cristante e Paredes, figure storiche della recente Roma che hanno lasciato spazio a nuovi talenti come Koné, Le Fée e Pisilli. Questa scelta rappresenta un punto di svolta, dando un segnale chiaro su come il tecnico intenda orientare il futuro della squadra, rifiutando di seguire le gerarchie tradizionali e puntando su chi dimostra miglior forma e adattabilità.

Durante la recente partita contro il Torino, Juric ha infatti confermato la fascia di capitano a Gianluca Mancini, mantenendo il difensore al centro del progetto e affiancandogli Angelino, un’altra certezza della nuova formazione. Lasciando in panchina Pellegrini e Cristante, Juric ha sottolineato l’intenzione di basarsi su una squadra più fresca e giovane, con l’obiettivo di dare una scossa in un momento cruciale della stagione.

Il problema principale rimane l’inefficacia offensiva. La squadra fatica a creare occasioni e tiri in porta, e mancano gli assist e i gol di Pellegrini e Soulé, che nei piani avrebbero dovuto contribuire all’attacco con maggiore incisività. Anche Dybala, su cui pesa la responsabilità di risollevare il reparto offensivo, non ha ancora mostrato la continuità necessaria per aumentare la pericolosità della squadra. Juric ha introdotto cambi anche tra i nuovi acquisti: Matias Soulé, arrivato con grandi aspettative, ha visto il suo ruolo ridimensionato diventando la riserva di Tommaso Baldanzi, un talento classe 2003 che incarna lo spirito della rifondazione voluta dal tecnico.

L’obiettivo è creare una Roma più competitiva e imprevedibile, non legata alle tradizionali scelte di formazione ma pronta a premiare i giovani e a valorizzare chi è in grado di esprimere al meglio il proprio potenziale. Questo progetto non può prescindere dai risultati, e la sfida di Juric sarà quella di portare avanti questa transizione dimostrando ai Friedkin e ai tifosi che i cambiamenti porteranno presto benefici. Lo riporta Il Messaggero.

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