Hummels, simbolo del cambiamento: numeri e leadership in campo

Il difensore tedesco incarna la metamorfosi dei giallorossi, quel leader che mancava alla retroguardia della squadra di Ranieri

Hummels

Scelte tecniche, stato fisico e “scelgo chi sta meglio e mi fa vincere la partita”, queste sono solo tre delle tante giustificazioni di Ivan Juric per relegare Mats Hummels ai margini del campo durante il suo breve periodo sulla panchina giallorossa. Giustificazioni che hanno portato a scelte più discutibili, che hanno reso l’ex Borussia Dortmund un prezioso strumento lasciato a prendere polvere in un angolo e che hanno portato giocatori come Angelino ed Evan N’Dicka a ricoprire ruoli non loro, aumentando la confusione in una squadra già priva di certezze tattiche.

Con l’arrivo di Claudio Ranieri, però, la situazione è cambiata drasticamente. Il tecnico testaccino, con la sua esperienza, ha immediatamente individuato in Hummels il perno ideale attorno al quale ricostruire la difesa giallorossa. In sole due partite, il tedesco è passato dall’essere una figura marginale a diventare il faro della retroguardia. E gli sono bastate due partite. A Londra una prestazione non degna di un vice campione d’Europa, macchiata dal fallo da rigore iniziale poi realizzato da Son. Eppure, da campione qual è, ha saputo riscattarsi, trovando il guizzo vincente nel finale regalando un punto prezioso per la classifica di Europa League ai giallorossi.

Hummels, i numeri e l’allarme contro l’Atalanta

La vera sinfonia di Hummels, però, è andata in scena contro l’Atalanta, dove ha sfoderato una prestazione impeccabile. I numeri raccontano una partita dominata: cinque duelli a terra su cinque vinti, due su tre nei contrasti aerei, il 100% di precisione nei passaggi (19 su 19), sei salvataggi e zero possessi persi. In 74 minuti, prima di essere costretto a uscire per un affaticamento, il tedesco ha dimostrato di essere il metronomo perfetto di una difesa che finalmente iniziava a respirare, nonostante i due gol presi e la sconfitta subita.

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Ora la Roma ora trattiene il fiato. L’uscita anticipata contro la Dea per un leggero affaticamento preoccupa Ranieri, che dovrà gestire il difensore nelle prossime 48 ore per averlo al meglio contro il Lecce. Una sfida cruciale in termini di classifica, dove la speranza è che Hummels sarà ancora una volta chiamato a guidare la difesa con la sua classe ed esperienza.

L’incarnazione della metamorfosi

Il valore di Hummels va oltre i numeri. Il suo ritorno al centro del progetto incarna la metamorfosi della Roma stessa. Non sembra un caso che la squadra, con Juric in panchina e il tedesco relegato quasi sempre tra le riserve, non riuscisse a trovare un’identità di gioco, arrancando senza un chiaro obiettivo. Ora, con Ranieri a guidare dalla panchina e Hummels in campo, i giallorossi hanno ritrovato equilibrio e un briciolo di quel gioco che mancava da tempo.

Hummels

La trasformazione è tangibile: una squadra che sembrava smarrita, incapace di proporre idee e di trasmettere sicurezza ai tifosi, oggi inizia a regalare speranza. Hummels può essere definito il simbolo di questa rinascita.

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