Tra le tante difficoltà che la Roma sta affrontando, l’assenza di incisività di Artem Dovbyk pesa come un macigno. Arrivato in estate con grandi aspettative dopo un investimento di quasi 40 milioni, l’ucraino è ancora lontano dal ruolo di trascinatore. I numeri parlano chiaro: solo un gol nelle ultime sei partite di Serie A e quattro in tredici presenze.
Le cause sono diverse. Da un lato c’è una condizione fisica precaria: debilitato dall’influenza a ottobre e da un’infiammazione al ginocchio in nazionale, Dovbyk fatica a tornare al top. Dall’altro, c’è un sistema di gioco che non lo favorisce: mancano esterni capaci di creare occasioni, e spesso è costretto a giocare spalle alla porta. A peggiorare le cose, la squadra segna con il contagocce (14 gol in 14 partite). Ranieri lo ha difeso, scrive Il Tempo, pur ammettendo che serve più “fame” sotto porta. Contro il Lecce, i tre punti sono imprescindibili: la Roma spera in una scossa da Dovbyk per allontanarsi dalla zona retrocessione.