Ranieri: “Il derby è il derby. Pellegrini soffre la situazione con i tifosi”

L'allenatore giallorosso risponde alle domande dei giornalisti presenti a Trigoria a due giorni dalla stracittadina con la Lazio

Ranieri

Mancano ormai poco più di 48 ore al calcio d’inizio del 184esimo derby della capitale. La Roma, attualmente decima in classifica, è a -15 dalla Lazio di Baroni, che è in piena corsa per un posto nella prossima Champions League.

L’ultimo confronto tra le due squadre risale al 6 aprile 2024 e venne deciso da un colpo di testa di Gianluca Mancini nel primo tempo. Ecco le dichiarazioni di Claudio Ranieri durante la conferenza stampa tenutasi a Trigoria.

Cosa rappresenta il derby per lei? I giocatori sono a disposizione? E quanto conta per la squadra oggi?

“Tutti disponibili tranne Celik, che non si è allenato per la febbre. Vedremo se sfebbrerà domani. Loro stanno vivendo un momento eccezionale, sono una squadra temibile che gioca in velocità e con pochi tocchi. Il derby però è una partita a sè”.

Cosa ricorda dei suoi derby da ragazzo? A che punto è la sua Roma?

“Dicembre ci ha fatto capire che siamo una squadra che lavora per eliminare i suoi difetti. Non siamo al 100%, ma la nave si è rimessa in moto. Non so dove potrà arrivare, ma non prometto nulla, solo tanto lavoro. Da ragazzo andavo in Curva Sud, ricordo i cori e gli sfottò”.

Il derby conta solo per i tifosi considerata la stagione?

“Nel derby si azzera tutto, non contano la classifica e gli obiettivi e si gioca a prescindere per vincere. Non serve l’agitazione, ma la voglia di fare bene pur con la consapevolezza del valore dell’avversario”.

Domani ci saranno molti debuttanti nel derby. Può essere un vantaggio o no?

“Credo che non cambi nulla, l’importante è avere giocatori che siano in forma fisicamente e che abbiano una buona connessione tra di loro”.

Pellegrini non sta giocando anche per ragioni tecniche o c’entra solo il fattore psicologico?

“Solo per quest’ultimo aspetto. Per me è uno dei centrocampisti migliori in Europa e ce lo dovremmo tenere stretto. Il suo problema è che si carica addosso tutti i problemi, dei macigni dovuti alle critiche dei tifosi, con 2/3 errori viene subito inondato di fischi. Quando lo vedrò libero e sgombro lo metterò in campo”.

La Lazio ha la sua forza sulle corsie esterne. Sta pensando a qualcosa in particolare? Oppure la preoccupa di più un altro aspetto?

“Loro hanno trovando il bandolo della matassa, tengo in considerazione tutto il loro insieme, dalle fasce agli attacchi centrali. Credo che anche Baroni ci starà studiando per bene”.

Ci sono delle analogie con il derby del novembre 2010 visto il divario in classifica tra le due squadre?

“I derby si caricano da soli nella gestione del gruppo. Loro vogliono rimanere in alto in zona Champions League, ma la classifica conta poco”.

Lei ha già giocato e vinto quattro derby. La sua esperienza sarà determinante?

“Non credo che sarà così. Baroni è esordiente e potrà sentire la bellezza dell’atmosfera, ma la sua squadra gioca con il pilota automatico e non credo avrà problemi di tensione”.

Con i tifosi è pace fatta?

“Credo che ci sia molta unione, dalla proprietà ai massaggiatori. Anche i tifosi stanno facendo la loro parte. Una volta si diceva che “la Roma non si discute, si ama”. Quando ero ragazzo un presidente organizzò addirittura una colletta tra i tifosi. I Friedkin ci stanno mettendo tanti soldi, è ora di dar loro una soddisfazione”.

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