La famiglia Friedkin continua a investire con decisione nel futuro della Roma, con il nuovo stadio di Pietralata in cima alle priorità. Un progetto ambizioso, pensato non solo come infrastruttura sportiva, ma come eredità permanente per i tifosi e per la città. L’obiettivo dichiarato è chiaro: aprire le porte del nuovo impianto nella stagione 2027-28, in coincidenza con il centenario del club.
Il percorso, però, passa attraverso una serie di passaggi tecnici e istituzionali. Al momento sono in corso le indagini archeologiche, condizione indispensabile per il prosieguo dell’iter. In parallelo, resta da risolvere la questione relativa alla presunta presenza di aree boschive nella zona designata. Mauro Uniformi, presidente del Conaf, è chiamato a redigere una relazione ufficiale che quantifichi l’estensione di queste aree e suggerisca eventuali opere di compensazione ambientale.
Nell’attesa, gli scavi si concentrano sulle cosiddette “aree bianche”, prive di alberi, per non rallentare il processo. L’assessore all’Urbanistica Maurizio Veloccia ha rassicurato sul fatto che, una volta completato il progetto, il verde pubblico sarà persino maggiore rispetto a quello attualmente presente, comprese le aree oggi considerate boscate.
Dal punto di vista pratico, qualora le indagini archeologiche si concludano entro luglio, la Roma potrebbe presentare il progetto definitivo tra settembre e ottobre. A quel punto, si aprirà la fase decisiva: il voto in aula consiliare, la conferenza dei servizi e, infine, l’avvio dei bandi internazionali per l’assegnazione dei lavori. Solo dopo la posa della prima pietra si potrà iniziare a parlare concretamente dell’inaugurazione per la stagione del centenario.
Intanto, il club lavora anche agli aspetti logistici. Dopo l’aumento della capienza da 57.500 a 60.000 posti, è emersa la necessità di rivedere il piano parcheggi, con diverse riunioni tecniche già in programma. Tutti tasselli di un progetto da un miliardo di euro, che la proprietà Friedkin è pronta a finanziare interamente, comprese le eventuali compensazioni ambientali dal costo contenuto.