Il rosso dato al 7 giallorosso fa storcere il naso a tutti, ma difficilmente potrà essere revocato
La squalifica di Lorenzo Pellegrini, rimediata in seguito ad un secondo cartellino giallo inesistente nei minuti finali della sfida tra Roma e Udinese, non consentirà ai giallorossi di schierare il proprio centrocampista nel derby di domenica contro la Lazio.
Ai microfoni di “Parametri Zero”su Centro Suono Sport è intervenuto l’avvocato Mattia Grassani, il quale ha spiegatoi motivi per cui è impossibile fare in modo che il rosso venga tolto al numero 7 capitolino:
Ci sono delle possibilità di cancellare la squalifica a Pellegrini?
“Questa dinamica di ieri difficilmente con un ricorso può essere cancellata. Codice alla mano quello che è stato deciso dall’arbitro e dal giudice sportivo diventa molto vicino all’intoccabile.”
Sarebbe vano un tentativo di ricorso?
“Posso condividere da sportivo che quel contatto non era da cartellino giallo. Dal momento in cui l’arbitro sanziona quell’intervento né con la prova televisiva né con un ricorso si può arrivare al risultato sperato dalla Roma. Ci vorrebbe un ricorso solo se l’arbitro ammette l’errore ma questo non avviene quasi mai nei campionati professionistici.”
La Roma rischierebbe qualcosa facendo un tentativo?
“Un’ipotesi di aggravamento è da escludere a priori. La Roma deve argomentare il motivo del ricorso e chiedere che venga sentito l’arbitro.”
Non crede che anche con la tecnologia si potrebbe intervenire in maniera diversa per giudicare questo tipo di episodi?
“Se l’arbitro avesse visto le immagini non avrebbe dato il cartellino giallo verosimilmente. La possibilità di correggere gli errori in corsa sono stati limitati nelle fattispecie più gravi che possono condizionare l’esito della gara. È uno spunto utile però per il futuro.”