Il troppo campo lasciato alla Lazio è un allarme da non sottovalutare
Così non va: la sconfitta di domenica della Roma contro la Lazio è abbastanza preoccupante. Come mai, se il risultato finale è stato di 3 a 2 per i biancocelesti? Perché il risultato certe volte dice poco e nulla della partita che si è vista, e soprattutto di come le squadre si sono posizionate in campo. E la Roma in campo è stata posizionata malissimo da Mourinho, soprattutto quando chiamata a contenere l’avversario. Durante il non possesso palla in campo si sono aperte immense praterie che sono state cavalcate (e bene) dalla Lazio. In particolare la mediana è risultata quasi sempre scoperta, ed è strano perché Veretout è un incontrista abile a chiudere ogni spazio e Cristante sa come presidiare al meglio quella zona. Vuoi forse vedere che un centrocampo con due soli interpreti puri non riesce a reggere i 90 minuti? Detto altrimenti: non sarebbe meglio in futuro rafforzarlo inserendo Diawara, che non sarà certo un fenomeno ma che sa come “far legna”? Ok che il modulo caro al portoghese, il 4-2-3-1, verrebbe meno, ma non è più possibile farsi infilare così facilmente come è successo domenica in occasione della gara persa contro la Lazio.
Con l’attacco ci siamo, ma da solo non basta!
Va bene la fase offensiva, che con Abraham convince, ma la Roma nel corso delle ultime uscite sta dimostrando che per quanto riguarda la fase difensiva invece non ci siamo proprio. Ovviamente questa pecca, che pesa come un macigno su una classifica di A che potrebbe anche essere migliore, non è dovuta al solo reparto arretrato, che spesso si perde l’uomo sui calci piazzati, ma anche al centrocampo, che ha smesso di fare filtro, o almeno così è successo durante la gara persa contro la Lazio. Se la Lupa vorrà rialzarsi, confermando tutte le quote di Serie A che puntano su un suo ritorno in Champions League, dovrà registrare la fase di non possesso palla, e dovrà farlo al più presto. Nessuno pretende che Mourinho vinca lo scudetto, ma che porti la Lupa a competere per i trofei più prestigiosi, quello sì. Diversamente non avrebbe avuto senso ingaggiare l’ex Special-One, ora “Specialone”, che ha voglia di rilanciarsi dopo il flop Tottenham. Aver preteso l’acquisto di Abraham è una mossa che si sta rivelando vincente, ma non basta, non può bastare se la Roma ha deciso di tornare a pensare in grande. Certo sul mercato forse si poteva fare qualcosa di più, ma la rosa è buona e ora tocca all’allenatore ex Inter esaltarne le caratteristiche. Non dimentichiamoci che la Lupa nonostante la brutta sconfitta contro la Lazio è favorita per quanto riguarda la vittoria della Conference League, e un motivo evidentemente ci sarà.
All’assalto della Conference League
Il motivo, come detto, risiede nella rosa di buon livello, che può e deve dare di più anche in campionato. Non basta fare benissimo in Conference League, segnando 5 reti al CSKA Sofia, per sentirsi arrivati, e Mourinho questo lo sa. Lo sa ancora meglio ora che il derby perso ha fatto scattare un primo allarme da non sottovalutare in casa giallorossa.