La Roma è tornata a lottare concretamente per la zona Champions assieme ad un nutritissimo gruppo di altre pretendenti: Bologna, Lazio, Juventus, Fiorentina e Milan. Merito di un gruppo ritrovato e della cura di Claudio Ranieri, arrivato nella sosta di novembre per sostituire Ivan Juric, che a sua volta aveva preso il posto di Daniele De Rossi a metà settembre. Dall’arrivo del tecnico testaccino qualcosa è cambiato soprattutto nella testa dei giocatori, che oltre ad aver ritrovato il feeling col pubblico hanno anche ritrovato gioco e risultati: quella col Cagliari è stata la sesta vittoria consecutiva e dalle parti di Trigoria non si vedeva una striscia positiva tale dal periodo di gennaio-marzo 2016.
Tante le analogie con quella stagione: Garcia viene licenziato dopo la fine del girone d’andata in seguito al pari per 1-1 col Milan e in panchina torna Luciano Spalletti, che aveva salutato ad agosto 2009 proprio per far iniziare la prima esperienza di Ranieri sulla panchina della Roma (una cavalcata che porterà a sfiorare scudetto e Coppa Italia contro l’Inter di Mourinho, a cui saranno recuperati 14 punti in un girone e mezzo nel 2010). Con l’arrivo del tecnico toscano in panchina la squadra zoppica per altre 2 settimane pareggiando 1-1 col Verona che poi retrocesse e perdendo 1-0 in casa della Juve con gol di Dybala nel finale. Ma da lì cambia tutto.
La squadra appare rinata e da lì parte una rincorsa rimasta ancora oggi nella memoria di tanti tifosi: la Roma dopo la sconfitta a Torino era quinta dietro a Napoli, Juve, Fiorentina ed Inter ma decide di non fermarsi più. Vince 3-1 col Frosinone (decisivo il primo gol di El Shaarawy in giallorosso per il 2-1), torna da Reggio Emilia con un ottimo 2-0 firmato da Salah e dal primo gol capitolino di Perotti, dopo che Berardi aveva mandato alto il rigore del pari. Poi batte 2-1 la Samp, supera il Carpi 3-1 a Modena, abbatte 5-0 il Palermo, torna da Empoli con un 3-1 e poi supera pure la Fiorentina 4-1. Infine espugna Udine con un 2-1 seguito dal pari casalingo con l’Inter.
Stavolta le vittorie sono state l’1-0 a Venezia, a Parma, il 4-0 col Monza, il 2-1 col Como in rimonta, ancora 1-0 ad Empoli e lo stesso risultato col Cagliari: meno gol e meno spettacolo forse, ma c’è ancora la possibilità di arrivare ad 8 successi come nel 2016. All’epoca un girone di ritorno intero a ritmi scudetto significò terzo posto dietro a Juve e Napoli ma fruttò solo l’accesso ai preliminari di Champions con conseguente eliminazione ad agosto seguente contro il Porto. Stavolta la sfida è con molte più concorrenti e con una classifica più corta a 9 turni dalla fine, ma basterebbe giungere quarti per qualificarsi.