Il 15 giugno del 2015 la Roma presentava in Campidoglio il progetto del nuovo stadio della Roma. Davanti ad un Salone delle Fontane gremito, il presidente James Pallotta, assieme a Mark Pannes e a tutti gli Stati Generali giallorossi, presentava il progetto per il nuovo impianto sportivo giallorosso.
Un progetto ambizioso, che, stando alle parole del numero uno giallorosso, avrebbe visto la luce in pochi anni, forte anche della convinzione dell’inizio dei lavori nei 6 mesi successivi: “Oggi è un altro passo in questo viaggio che ci porterà allo stadio completato e tra 6 mesi inizieranno i lavori. Negli ultimi tempi c’è chi ha lavorato 24 ore al giorno per il dossier presentato oggi, sarò molto felice quando lo stadio aprirà i battenti. I tifosi? Tutto questo sarà qualcosa che resterà a lungo a Roma, non è il Colosseo ma è bello pensare che sarà uno degli edifici più importanti d’Italia e d’Europa. I tifosi saranno felici. Abbiamo un grande progetto, lavoriamo sodo e dietro le quinte abbiamo progetti importanti per i prossimi anni”. Parole che purtroppo poi non hanno trovato conferma nei fatti: Lo stadio della Roma di Pallotta non ha mai preso vita.
Con il Friedkin Group il caso si è riaperto. La presidenza americana vuole un nuovo impianto all’avanguardia per ospitare i tifosi giallorossi, che non hanno mai abbandonato la squadra e spesso hanno riempito lo stadio, ma intoppi burocratici ne stanno rallentando la realizzazione.