Sulla brace di Ferragosto del mercato giallorosso, quest’anno, c’è tanta carne al fuoco. Diversi nomi in entrata, principalmente focalizzati sul reparto offensivo come altrettante, potenziali, operazioni in uscita. Una in particolare, quella di Konè sponda Inter, ha generato non poco mal di pancia in queste ore nella tifoseria romanista.
E allora, dopo una bella grigliata si consiglia un buon digestivo e qualche secondo di relax per riavvolgere il nastro e cercare di approfondire. Ripartiamo da un punto ormai chiaro, anche a chi immaginava uno scenario completamente diverso: Gasperini non è sinonimo di restaurazione o conservazione, ma di rivoluzione.
Negli allenamenti, nei dettami tattici, nelle qualità dei singoli e inevitabilmente anche sul mercato. Al termine di questa sessione estiva, presumibilmente subito dopo la prima pausa per le nazionali, il volto della Roma titolare potrebbe essere completamente trasfigurato rispetto ad un anno fa. Dai 4 ai 6 titolari nuovi, salvo ulteriori scossoni.
Modifiche ritenute necessarie per applicare al 100% le richieste di Gasperini, che non è un cuoco generico, ma uno schef stellato e specializzato. Di base il tecnico piemontese è stato abituato negli scorsi anni a plasmare gruppi non del tutto omogenei, con diverse scommesse e calciatori da rilanciare, ma raramente sono stati acquistati – soprattutto dal ‘miracolo’ Atalanta in poi – interpreti inadatti al suo calcio.
La selezione naturale inaugurata a Trigoria ad inizio ritiro ha portato a diverse epurazioni. Un processo che proseguirà da qui ai prossimi mesi, per gettare fondamenta nuove.
Così come non è nuovo a chi legge questo portale il nome di Sancho. La prima richiesta di Gasp per rinforzare un attacco dalle polveri bagnate o comunque abbastanza inefficace quando si scaglia il pallone verso la porta avversaria. L’allenatore giallorosso ha chiesto un po’ di pepe in più, gente capace di saltare l’uomo, creare superiorità numerica, accentrarsi e fare la differenza nei trenta metri. La Roma ha individuato nel britannico il rinforzo top da regalare ad un tecnico, che ad oggi rappresenta comunque l’investimento più importante dei Friedkin. La sintonia tra società, dirigenza e allenatore è massima ed è per questo che Massara sta cercando di regalare a Gasp un ulteriore tassello (Bailey) che a condizioni di sconto, rappresenterà un ulteriore innesto che cambierà quasi completamente l’attacco giallorosso.
Fin qui, nel pomeriggio di ieri, i social ribollivano di entusiasmo, per una sterzata verso calciatori in grado di poter far fare il salto di qualità alla Roma, sempre se rimessi sui giusti binari. Poi è arrivato il fulmine a ciel sereno della possibile cessione di Konè. Un vero e proprio pugno nello stomaco, un boccone dal sapore rancido tanto per rimanere in tema di metafore culinarie.
Perchè il francese, nella testa dei più, insieme a Svilar e Soulè compone la batteria degli incedibili. Ma purtroppo la Roma non appartiene alla schiera di quei pochissimi club d’elite, in grado di ritenere intoccabili alcuni propri tesserati. I Friedkin non hanno necessità di cedere Konè per fare cassa, non hanno mai avuto problemi di liquidità, non si mischino gli argomenti come vini e spumanti sotto il sole, che poi danno alla testa. Il problema è il ‘conto economico’ abbinato alle ristrettezze imposte dall’UEFA e alla necessità di chiudere al 30 giugno prossimo il bilancio senza ulteriori perdite. In un’annualità che al momento vede la Roma sprovvista anche di un main sponsor che possa regalarle ulteriore ossigeno, la strategia sul mercato è evidentemente cambiata.
Si deve far di conto e contestualmente rinforzare la rosa di una squadra in parte non adatta al calcio di Gasperini e che non centra la Champions da sette anni. L’impresa di certo non era e non è agevole.
Al momento l’Inter non ha ancora presentato un’offerta ufficiale per Konè, forse si sta correndo troppo, ma al calciatore la sirena nerazzurra (con in dote 4.5 milioni annui più bonus) ha già risuonato forte nelle orecchie. Sullo sfondo resta anche l’ipotesi dell’addio di Ndicka, che forse oggi verrebbe digerita meglio. E’ comunque indubbio che la Roma acquistando i due attaccanti dalla Premier e cedendo il francese, rischierebbe di rinforzarsi davanti, depauperandosi ulteriormente in mezzo al campo – alla luce dell’addio anche di Paredes – in una zona nevralgica per l’equilibrio gasperiniano. E a quel punto, proprio in quel reparto, servirebbe un arrivo top, tanto quanto oggi serve in avanti.
Per questo a Trigoria sono ore di riflessione, perchè è proprio l’equilibrio il punto fondamentale: tra conti, mercato, passività, necessità di rinforzarsi, la coperta rischia di tornare corta a meno che la triade romanista, da qui al termine del mercato, non cucini un menù di livello per affrontare la prima stagione del triennio targato Gasp.
E allora si consiglia vivamente di restare leggeri, dopo l’abbuffata odierna. Perchè da qui al 1 Settembre ci sarà ancora parecchio d’assaggiare.